La polemica politica-magistratura continua. E questa volta a lanciare l’offensiva è il premier Matteo Renzi dalle colonne del quotidiano La Repubblica: “Davigo faccia nomi e cognomi ma dire che sono tutti colpevoli significa dire che nessuno è colpevole”. Il presidente del Consiglio non ci sta e risponde all’attacco del presidente dell’Anm: “Noi facciamo le leggi, loro i processi”. Il presidente dell’Anm Davigo ha attaccato nei giorni scorsi sui ladri persistenti nella politica. Su questo pensiero Renzi ha chiarito: “I politici che rubano fanno schifo. E vanno trovati, giudicati e condannati. Questo è il compito dei magistrati, cui auguriamo rispettosamente di cuore buon lavoro. Dire che tutti sono colpevoli significa dire che nessuno è colpevole. Esattamente l’opposto di ciò che serve all’Italia. Voglio nomi e cognomi dei colpevoli. E voglio vedere le sentenze”. A questo punto il giornalista di Repubblica chiede se queste parole siano un’invasione di campo e il premier risponde che “Una politica forte non ha paura di una magistratura forte. È finito il tempo della subalternità. Il politico onesto rispetta il magistrato e aspetta la sentenza. Tutto il resto è noia, avrebbe detto Califano”. Sul tema delle intercettazioni, invece, Renzi sceglie il silenzio: “Non sono interessato al tema”.
25/11/2024
12:56
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