L’ultimo cambio di casacca ha interessato un parlamentare M5S: la senatrice Silvia Vono ha annunciato il suo addio ai pentastellati e il passaggio alla neonata creatura di Matteo Renzi. Italia Viva ora conta 42 parlamentari. Un vizietto antico, quello di saltare da un gruppo a un altro, mai passato di moda. Openpolis calcola che nei primi 17 mesi della XVIII legislatura (marzo 2018-luglio 2019) si siano registrati 28 traslochi da un gruppo parlamentare all’altro. Ma solo dal mese di agosto, dopo la crisi e la nascita del nuovo Esecutivo Conte II, i nuovi cambi di casacca sono stati addirittura 51 arrivando a quota 79. E il pallottoliere verrà presto aggiornato con la formalizzazione del passaggio al Senato dei totiani da Fi al Misto e con nuovi possibili voltagabbana. Renzi vuole arrivare almeno a quota 50. Ergo: la campagna acquisti continua. E non solo la sua.
NUOVI GRUPPI CRESCONO. La maggiore emorragia l’ha subita il Pd di Nicola Zingaretti col distacco dei renziani. Alla Camera il Pd ha perso 26 deputati – quasi tutti saliti sul treno di Renzi tranne Daniela Cardinale andata a giugno nel Misto – e ne ha guadagnati tre. Con Renzi i fedelissimi Ettore Rosato, Maria Elena Boschi, Luigi Marattin, Michele Anzaldi, Roberto Giachetti, Ivan Scalfarotto. Ha accusato perdite anche Forza Italia, soprattutto, per la scissione operata dal governatore ligure Giovanni Toti che ha dato vita alla nuova formazione politica Cambiamo!. A Palazzo Madama dove Renzi, grazie al socialista Riccardo Nencini è riuscito a costituire un gruppo, il Pd ha perso 14 senatori. Da Teresa Bellanova a Francesco Bonifazi a Davide Faraone, tutti sul carro dell’ex premier. Unico a lasciare il Nazareno per approdare nel Misto Matteo Richetti.
Ma il Pd alla Camera si consola con due nuovi arrivi (tre con Serse Soverini arrivato dal Misto). A seguire le sirene di Zingaretti: Laura Boldrini che ha lasciato LeU e, prima ancora, Beatrice Lorenzin. L’ex ministro della Salute nel cambio casacca fa scuola. Cresciuta in FI, all’ombra di Silvio Berlusconi, ha poi aderito al Ncd di Angelino Alfano. Poi è stata la volta di Alternativa popolare e, successivamente, di Civica popolare. Riuscendo per cinque anni prima con Letta, poi con Renzi e Gentiloni a tenere stretta la poltrona al dicastero della Sanità. E ora il Pd. Con Toti, si diceva, sono andati i senatori Massimo Berutti, Gaetano Quagliariello, Luigi Vitali e Paolo Romani e i deputati che hanno formato la nuova componente del Misto: Stefano Benigni, Manuela Gagliardi, Claudio Pedrazzini e Alessandro Sorte.
Inquieto Quagliariello: dopo un esordio giovanile nel partito radicale approda in FI. Poi c’è il Ncd con Alfano, la nascita di IDeA e, ancora, Noi con l’Italia. Per finire, di nuovo Forza Italia e ora Toti. A Montecitorio hanno lasciato FI Vittorio Sgarbi e Giorgio Silli approdati nel Misto e Galeazzo Bignami andato con Giorgia Meloni. Al Senato lascia Berlusconi per Renzi anche Donatella Conzatti. Alla Camera i Cinque stelle perdono 6 deputati, 5 dei quali confluiti nel Misto: Andrea Mura (poi dimessosi), Gloria Vizzini, Sara Cunial, Davide Galantino, Veronica Giannone e uno, Matteo Dall’Osso, in Forza Italia. Azzurro diventa anche Enrico Costa, prima nel Misto. Al Senato i grillini ne perdono 4: Saverio De Bonis, Paola Nugnes, Gregorio De Falco (passati al Misto) e Vono. In attivo Fratelli d’Italia che a Palazzo Madama non perde nessuno e alla Camera ne guadagna due: Bignami, appunto, e Salvatore Caiata dal Misto. La Lega perde un parlamentare e, per adesso, non ne conquista nessuno. A Montecitorio lascia il Carroccio il siciliano Carmelo Lo Monte che finisce nel Misto.