dalla Redazione
Un’ora di discorso, sostanzialmente “a braccio”. La rivendicazione dell’essere italiani, del patrimonio storico culturale, delle potenzialità inespresse. Un discorso da sindaco della nazione, quello con cui Renzi ha chiesto la fiducia al Senato. Senza nascondere le difficoltà esistenti, ma evidenziando anche bene i lacci che legano la locomotiva del paese: burocrazia e lentezza. Poi, nel momento in cui impazza l’antipolitca, larivedicazione della bellezza dell’impegno per la nazione: questo è governo politico. Il Pd non ha paura delle elezioni.
“L’Italia è avanti a noi, si è stancata di aspettarci”. ha detto Renzi parlando al Senato. Il presidente del Consiglio chiede la fiducia al Parlamento presentando “un pacchetto di riforme” che affronti prima del semestre europeo “le scelte sul lavoro, sul fisco, sulla pubblica amministrazione, sulla giustizia”, un pacchetto “che metta al centro la scuola ma che parta sulle riforme costituzionali”. “Gli accordi li rispetteremo nei tempi e nelle modalità prestabilite”, afferma Renzi.
GIUSTIZIA. “E’ arrivato il momento di mettere nel mese di giugno all’attenzione di questo Parlamento un pacchetto organico di revisione della giustizia che non lasci fuori niente. Parto dalla giustizia amministrativa”. Lo dice il premier Matteo Renzi. “Abbiamo vissuto venti anni di scontro ideologico sulla giustizia, dopo venti anni le posizioni sono calcificate”, osserva il presidente del Consiglio.
PUBBLICA AMMINISTRAZIONE. “L’interesse nazionale e’ che si esca dal penultimo posto della classifica Ocse per la capacità di attrazione”. Lo dice il premier Matteo Renzi, parlando al Senato. L’Italia deve essere “un Paese semplice e coraggioso”, sul lavoro, aggiunge il premier che parla della necessita’ di un rapporto diverso con la pubblica amministrazione. “Ci sono – afferma Renzi – settori dello Stato che vivono le peripezie della politica. I governi passano, i dirigenti restano”. Talvolta sarebbe meglio il contrario, dice il premier parlando della struttura dirigente della macchina pubblica. “Una politica forte – spiega Renzi – e’ quella di chi affida tempi certi anche al ruolo dei dirigenti”, perché “non può esistere la possibilità di un dirigente a tempo indeterminato che fa il bello e il cattivo tempo”.
DICHIARAZIONE DEI REDDITI. Matteo Renzi si è dato l’obbiettivo di “riuscire a inviare a tutti i dipendenti pubblici e ai pensionati direttamente a casa la dichiarazione dei redditi precompilata”. Il premier lo ha annunciato in aula in Senato. Magari, ha spiegato, “attraverso la tecnologia visto che il Papa ha detto che internet e’ un dono di Dio…”.
FISCO. “Prima delle elezioni” europee “vogliamo a tutti i costi intervenire sul fisco attraverso l’utilizzo della delega fiscale”. Lo ha annunciato Matteo Renzi nel suo discorso in Senato. Vi dovranno essere, ha chiarito, “alcune caratteristiche chiaramente visibili”. – Renzi ha indicato tra le possibili misure l’invio online delle dichiarazioni dei redditi pre-compilate a dipendenti pubblici e pensionati. L’obbiettivo e’ far sentire che “il fisco non è più il tuo spauracchio, ma diventa una sorta di consulenza, far uscire dal pregiudizio i cittadini”.
LEGGE ELETTORALE. “L’Italicum e’ pronto per essere discusso alla Camera. E’ una priorità ed e’ una prima parziale risposta all’esigenza di evitare che la politica perda ulteriormente la faccia. Come possiamo dire che e’ urgente fare la riforma e poi perdere la procedura d’urgenza. L’Italicum e’ un pacchetto con la riforma del Senato e del titolo V”. Così il premier Matteo Renzi, in aula al Senato. “Noi proponiamo che entro marzo la riforma del Senato parta dal Senato e la riforma del titolo V dalla Camera”, ha annunciato il premier. “Oggi il procedimento legislativo e’ farraginoso, il numero dei parlamentari eccessivo rispetto agli standard internazionali. Oggi c’è la possibilità di cambiare la configurazione del Senato, togliendo il passaggio della fiducia e del bilancio, e la possibilita’ di svolgere l’incarico di senatore non con l’elezione diretta e indennita’, ma come assunzione di responsabilità dai territori”, ha spiegato Renzi. “Questo e’ il primo passo per recuperare la credibilita’ dei cittadini. Quello successivo e’ superare il titolo V per come lo abbiamo conosciuto fino a oggi, per rivedere le competenze esclusive delle Regioni.”, ha proseguito “Bisogna introdurre una clausola di intervento della legge Statale anche dove la materia sia di competenza regionale per garantire l’unita’ dell’ordinamento”, ha prennunciato, “il ricorso alla corte costituzionale ha provocato un eccesso se oggi diciamo che non possiamo tornare a un centralismo della burocrazia statale, abbiamo anche bisogno di chiedere a chi guida le Regioni che e’ cambiato il clima, sicuramente per cio’ che e’ accaduto in questi anni con i rimborsi elettorali. Ma anche perché la sovrapposizione di competenze delle Regioni, dei Comuni, dello Stato, con l’ulteriore complicazione dell’Ue ha reso sostanzialmente ingovernabile l’intero sistema”, ha ricordato.
DIRITTI CIVILI. “Sui diritti lo sforzo da fare e’ di ascoltarsi e trovare un compromesso anche quando non mi soddisfa del tutto”. Cosi’ il premier Matteo Renzi, parlando in aula al Senato. “L’identità è la base dell’integrazione, un Paese che non si integra non ha futuro. A fronte di un dibattito che ha visto i diritti oggetto di scontro, facendone una bandierina in campagna elettorale senza poi fare nulla, con questo governo spero di trovare dei punti di sintesi ideali. Ad esempio per permettere alla bimba nata dove e’ nata la sua compagna di banco, dopo un ciclo scolastico, di diventare italiana”.
CULTURA. “La cultura e’ una cosa con cui si mangia”. Matteo Renzi lo ha sottolineato nel suo intervento in Senato. Questo, ha spiegato il premier pensando ai giovani, “perche’ si nutre l’anima”. Ma anche perché fa bene all’economia. “Bisogna avere il coraggio di aprirsi agli investimenti privati e ai posti di lavoro”, ha sottolineato.
MARO‘. Matteo Renzi ha raccontato in Aula in Senato della telefonata ieri ai due marò in arresto in India. “Ho chiamato due concittadini italiani bloccati da troppo tempo da un’allucinante vicenda per cui garantisco un impegno personale e del governo”, ha spiegato il premier.
Le frasi chiave
- L’Europa non è la madre dei nostri problemi
- Serve un cambio radicale delle politiche economiche
- Vorrei essere l’ultimo presidente del Consiglio a chiedere a quest’aula la fiducia
- Il Paese è arrugginito
- Se falliamo, la colpa sarà mia
Matteo Renzi ha rinnovato il suo impegno su un ‘cambiamento radicale’ in tempi brevi e certi. “Arrivare al 2018 ha un senso solo se avvertiamo l’urgenza di un cambiamento radicale”, ha detto il premier nel suo intervento in Senato. Basta, ha sottolineato, con “una politica nella quale si puo’ anche rinviare al giorno dopo, rinviare i tempi delle decisioni senza fine. Quando vai nella vita di tutti i giorni con le persone che faticano anche solo a conciliare i propri orari, il senso dell’urgenza diventa centrale”. “Ecco perche’ proponiamo a questo Senato di uscire dal genere letterario che i talk show hanno sdoganato, in cui non v’e’ trasmissione che non parta da un giudizio impietoso sull’Italia e un servizio che racconti come all’estero vada tutto bene e sia meraviglioso”, ha ricordato. Dunque “usciamo dal coro della lamentazione, proviamo a pensare a un percorso concreto in cui la differenza tra il sogno e la realta’ e’ una data”, ha chiesto.