Lo scorso anno era risultato primo in classifica anche se mancava ancora all’appello il 730 di Silvio Berlusconi. Ma nel 2023 Matteo Renzi diventa ufficialmente il Paperon de Paperoni del Senato. Rispetto ai suoi redditi già ragguardevoli del 2021, pari a oltre 2,5 milioni di euro, il leader di Italia Viva fa un ulteriore balzo in avanti a quota 3,2 milioni. A spanne, 700mila euro in più che certificano una volta per tutte come quella di senatore sia un’attività del tutto secondaria rispetto al suo portafogli. La prima, la più ricca, resta quella di consulente e conferenziere extra lusso in giro per il mondo come una trottola: Tokyo, Atene, Miami, Riad, le Bahamas, Zurigo, Londra, Bangkok, Cipro e chissà quali altre tappe ancora, lì sempre lì a macinare chilometri e cachet.
Nel 2023 l’ex premier e leader di Italia Viva, Matteo Renzi, diventa ufficialmente il Paperon de Paperoni del Senato
Negli ultimi due mesi ha partecipato come relatore della conferenza annuale dell’International Textile Manufacturers Federation a Keqiao Shaoxing in Cina e prima ancora aveva fatto tappa in Arabia Saudita: siede da tempo, per un compenso che può arrivare a 80 mila dollari lordi all’anno nel board FII Institute, l’ente legato alla famiglia reale del principe Mohammed Bin Salman. E in questi giorni è di nuovo lì, nella culla del nuovo “Rinascimento saudita”, ma ospite del ministero delle Risorse umane che ha voluto l’ex presidente del Consiglio come keynote speaker alla Global Labor Market Conference. Attività assai proficua come emerge dalla nuova dichiarazione dei redditi pubblicata sul sito di Palazzo Madama che sul punto parla chiaro.
Oltre alla variazione del reddito nelle comunicazioni al Senato che datano 29 novembre 2023 Renzi ha poi anche fatto mettere agli atti che la sua società, la Ma.Re Consulting costituita nel 2021, ha modificato la propria ragione sociale in Ma. Re Holdng. E di aver proceduto a cedere il 10 per cento delle quote. A beneficiarne il figlio Francesco: la società di cui era socio unico dal 2 aprile del 2021 e costituita con un capitale sociale di 10 mila euro, dunque si allarga al primogenito. Ma anche nelle attività: dalla consulenza strategica (e attività editoriale) a una più vasta area di altre competenze, compresa l’assunzione di partecipazioni in altre società italiane o straniere.
Secondo quanto dichiarato a Palazzo Madama, il leader di Italia Viva ha ceduto al figlio il 10% della nuova società
Nel business della “nuova” Ma. Re anche operazioni mobiliari, immobiliari, commerciali, industriali, bancarie e ipotecarie. Tra questi anche l’acquisto, la vendita e la permuta di beni mobili, immobili e diritti immobiliari. La società adesso avrà nel proprio core business anche la partecipazione a consorzi, associazioni ed enti, potrà concedere fideiussioni, avalli e garanzie reali per obbligazioni assunte da terzi. Ma soltanto nel caso in cui la garanzia corrisponda a un interesse, anche non direttamente patrimoniale, della società. Le sarà vietato invece lo svolgimento di attività di consulenza finanziaria in materia di investimento.
Così come il possesso, la detenzione o il diritto di voto su somme di denaro o strumenti finanziari di pertinenza della clientela e lo svolgimento di attività creditizie o bancarie. Il cambio di ragione sociale è avvenuto a marzo, contestualmente all’ingresso in società di Francesco Renzi che nel frattempo si è laureato in economia aziendale e ha lasciato l’Italia per trasferirsi in America per giocare a calcio a Miami e per continuare a studiare. Domani, di cotanto babbo, chissà.