Per i detrattori di Matteo Renzi è solo una Leopolda torinese, fatta per cercare di serrare i ranghi dopo mesi di batoste. Per i sostenitori è invece un nuovo punto di partenza sulle orme dell’atto fondativo del Partito democratico firmato da Walter Veltroni dieci anni fa. Tanto che il favorito alla vittoria del congresso dem ha annunciato il lancio di una piattaforma online, in risposta al Rousseau del Movimento 5 Stelle. “Partirà la piattaforma internet rinnovata. Non si chiamerà Rousseau con tutto il rispetto, ma avrà un nome più a contatto con la storia del partito: si chiamerà Bob, come Bob Kennedy. Chi vorrà avrà una sua password e suo pin. Non dobbiamo lasciare il web a chi fa business e soldi con gli ideali degli altri”.
Ministro superstar – L’appuntamento al Lingotto è comunque molto di più della presentazione di una mozione al congresso del Pd. Prima di tutto durante la kermesse l’ex presidente del Consiglio potrà fare la conta dei fedelissimi: quelli che, nonostante il momento di difficoltà, hanno deciso di non abbandonarlo. Il parterre presenta una nutrita rappresentanza governativa: su tutti spicca il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, a cui è stato dato un contentino nella relazione di apertura. “Siamo convintamente al suo fianco”, ha scandito Renzi. Ma in cima alla lista èc’è il ministro delle Politiche agricole, Maurizio Martina, messo in rampa di lancio. Il Rottamatore, infatti, lo ha scelto come suo vice in pectore. Gli strateghi renziani hanno fissato un obiettivo: da Torino in poi bisogna costruire una “narrazione” del ticket perfetto, con Martina nel ruolo di acchiappavoti nella sinistra dem. Un’operazione complicata, di questi tempi, visto che il ministro non è sicuramente uno dei volti più noti tra gli elettori della base tradizionale. “L’ho scelto perché ha guidato il Pd in Lombardia e ottenuto risultati all’interno di un ministero che aveva bisogno di recuperare autorevolezza”, ha ribadito Renzi dal palco. E ha insistito negli elogi: “Martina è uno di quelli che ha salvato Expo ed è uno dei tanti under 40 che abbiamo messo in prima fila. Ma non l’unico. Perché noi il ricambio generazionale lo facciamo davvero”.
Messaggio – Nel discorso di apertura al Lingotto, il Rottamatore ha lanciato un avviso all’intero partito: “Deve essere chiaro che l’identificazione del ruolo tra segretario e premier, non è solo previsto dallo statuto o un’ambizione personale. È consuetudine europea fondamentale nel dibattito europeo”. Insomma, se tornerà a essere segretario correrà per Palazzo Chigi. Non è mancata la strizzata d’occhio alla sinistra. “Siamo qui per ridare senso alla parola ‘compagno’, che deriva dal latino cum panis, colui che divide l’essenziale, la cosa più importante che ha. Dobbiamo ritrovare il gusto di condividere di discutere”. Ma nelle luci del Lingotto, i compagni devono accontentarsi della sinistra rappresentata da Martina.