“È un attacco contro il Pd. Ma così attaccano l’unica diga che c’è in Italia contro i populisti – attacca il segretario – Fuori dal Pd non c’è la rivoluzione socialista, marxista, leninista, ma M5s o la Lega. Fuori non c’è la sinistra di lotta e di governo ma la sconfitta della sinistra”. Tira dritto, Renzi: “Noi siamo molto, molto in difficoltà perché adesso c’è un mondo là fuori che ha raccontato tutta un’altra storia e si aspetta che io parli di coalizioni, di legge elettorale, di emendamenti, e noi siamo qua a parlare di altro, perché pensiamo che la politica sia cosa seria”.
Non lo cita, ma ribatte anche a Dario Francheschini, la voce più autorevole e forse anche più inaspettata tra coloro che hanno detto “qualcosa non va, deve unire” aggiungendo che la “discussione è appena aperta”. Mentre i fedelissimi di Renzi hanno provato a spegnere le polemiche. Allo stesso tempo è una risposta anche a Giuliano Pisapia, che lo aveva sfidato a fare le primarie di coalizione: “Due mesi fa, le primarie. Non mi aspettavo 2 milioni di persone. Per qualcuno sono con la scadenza: vogliono le primarie autunno-inverno, primavera-estate. Ma cosa hanno detto le primarie? Hanno dimostrato che nel Pd conta la gente. Io rispondo alle primarie, non ai capi-corrente, ai caminetti”.
E ancora: “Non ho nostalgia dell’Unione: si parlavano addosso invece di parlare agli italiani. Con quel meccanismo, il Paese si è fermato non è andato avanti”. Quindi il richiamo al sogno maggioritario: “Ho nostalgia di altro, di Walter Veltroni che ha immaginato un Pd diverso. Aveva ragione a dire ‘Non stiamo contro Berlusconi, ma stiamo insieme noi per idea nuova di Paese’”.
Poi torna a martellare sulle divisioni del partito: “C’è un virus dell’autodistruzione della sinistra: nelle due settimane successive alle primarie, i sondaggi sono andati bene. Ed è partita immediatamente la polemica interna. Ho passato il primo semestre del 2017 a capire chi fabbrica prove false contro me e la mia famiglia – dice riferendosi al caso Consip che vede il padre, Tiziano, indagato per traffico d’influenze – Non mi preoccupa, quindi, un attacco contro il Pd. Non sono preoccupato per me, difendo questa comunità.