Non è “bavaglio”. Come raccontato ieri dal nostro giornale il senatore M5S Gianluca Ferrara aveva presentato un’interrogazione sul caso dei viaggi di Matteo Renzi in Arabia, chiedendo al riguardo informazioni al presidente del Consiglio Mario Draghi.
Alla fine, però, per quanto fatto sapere dal senatore pentastellato l’interrogazione è stata bloccata per qualche ragione. Quale? L’ha comunicato ieri l’ufficio stampa della presidenza del Senato che, in un passaggio, spiega: “L’interrogazione del senatore Ferrara è giunta alla valutazione del Presidente Casellati dopo la chiusura dell’Aula martedì 16 marzo”.
Si direbbe, dunque, ci sia stato un ritardo. Abbiamo ovviamente chiesto direttamente a Ferrara: “Non è vero. Ho inviato la mail il giorno prima alle 7,31”. Dunque tutto in regola. E allora? Il dubbio è che dietro ci sia un’altra ragione. Certo è che l’onorevole toppa è peggio del buco.
LA VICENDA. Il caso dei viaggi di Renzi in Arabia e della sua partecipazione a convention con il principe ereditario Mohammed Bin Salman (leggi l’articolo) è un giallo che dura ormai da settimane. Nei giorni scorsi, La Notizia, per l’appunto, aveva raccontato che a riguardo era stata presentata un’interrogazione di Ferraro, un atto, deciso e forte, col quale si chiedeva a Draghi di sapere “quali iniziative, anche normative, il Governo intenda intraprendere per assicurare l’indipendenza dei Parlamentari e dei membri del Governo e prevenire futuri casi di interferenza straniera o conflitti d’interesse con Paesi esteri”.
E la storia singolare dell’atto “scomparso” l’aveva raccontata, sempre a La Notizia, direttamente lo stesso Ferrara: “Io ho presentato un’interrogazione d’urgenza al premier Draghi sottoscritta da 18 colleghi. Purtroppo ho saputo che non è stata annunciata. Mai accaduto prima. Ho telefonato al sindacato ispettivo per ricevere chiarimenti e mi ha informato che la presidenza l’ha sospeso per via ‘dell’argomento trattato’”.
Anche alla Camera sono state presentate tre distinte interrogazioni sul Renzigate (una di Nicola Fratoianni, una di Pino Cabras e una di Simona Suriano). Il quesito? Uguale a quello di Ferrara: “Quali iniziative di competenza intenda intraprendere, anche di natura normativa, al fine di prevenire possibili situazioni di conflitti d’interesse con Paesi stranieri”, chiede ad esempio Fratoianni.