Non è affare semplice l’intesa con Italia viva sulla corsa di Enrico Letta alle suppletive di Siena. Matteo Renzi che domenica aveva provato ad abbassare i toni, archiviando le parole del suo capogruppo nel consiglio regionale toscano, Stefano Scaramelli (“Letta si ritiri poi ci potremmo mettere d’accordo su un candidato del Pd”) ieri ha mantenuto un atteggiamento ondivago. Inizialmente, in mattinata ha utilizzato toni concilianti dichiarando che su Siena “sarebbe meglio per tutti trovare un accordo”. Poi nella sua enews è andato giù pesante nei confronti dei suoi ex compagni di viaggio. “Il Pd toscano, stavolta accordandosi con la Lega, ha approvato l’aumento degli incarichi tra Consiglio e Giunta. Aggiungi un posto a tavola, con il voto favorevole di Pd e Lega e il voto contrario di Italia Viva”. Parole che hanno dato il via a uno scontro durissimo tra Pd e Iv in Toscana. “Di atteggiamenti provocatori, che stanno incrinando il rapporto di fiducia alla base dell’alleanza di governo in regione”, parlano la segretaria del Pd toscano Simona Bonafè e il capogruppo in Consiglio regionale Vincenzo Ceccarelli. “Bonafè e Ceccarelli abbandonino lo scenario del melodramma e si abbassino a dialogare con noi”, replicano i renziani toscani.
Poi in serata nuova giravolta del senatore di Rignano. “Faremo di tutto – dichiara all’Huffington Post – per sostenere Letta: però bisogna capire che cosa vuole il segretario del Pd. Perché non possiamo essere un giorno decisivi e un altro giorno ci sparano addosso”. Renzi non è disposto a dare il suo appoggio in cambio di nulla. La cosa non gli va giù, ovviamente, ma è consapevole che i Dem non intendano rinunciare al dialogo con i Cinque Stelle. E allora pretende quanto meno “pari dignità” rispetto ai pentastellati. Lo spiega Isabella Conti: ”Io credo che l’intenzione sia quella di vedere riconosciuta pari dignità nel dialogo politico sia ai Cinque stelle che alle forze riformiste”, ha detto l’esponente di Iv e sindaca di San Lazzaro (Bologna). Al leader di Iv brucia la questione dell’Aeroporto di Firenze. Anche questo lo spiega bene nella sua enews: “Il Pd toscano e fiorentino sta saldando una strana alleanza coi Cinque Stelle sull’Aeroporto di Firenze”, a suo dire, per ridimensionarlo.
E poi c’è la partita dell’altra suppletiva che si terrà in autunno, quella del collegio di Roma-Primavalle che gli sta a cuore. Renzi vuole sapere quale ruolo intenda giocare il Pd in quella situazione ovvero se si possa spingere ad appoggiare un candidato grillino. Il Pd non intende cedere alle provocazioni, continua a tenere il punto sulla necessità che per vincere occorra l’appoggio di tutti. Dal Nazareno viene ribadito che “per le suppletive di Siena, la candidatura di Letta è impostata nello spirito della massima apertura e dell’unità”. E ancora: “L’obiettivo è battere la destra. E’ una suppletiva in un collegio uninominale, si vince con i voti di tutti. Con questo presupposto siamo fiduciosi che si troveranno soluzioni all’altezza della sfida e che nessuno voglia consegnare la vittoria a Salvini e Meloni”. Un appello all’unità delle forze di centrosinistra arriva dal senatore toscano del Psi, Riccardo Nencini, che avverte: “Anche in Toscana non esistono più collegi sicuri”. Intanto Carlo Calenda tenta Renzi. Il suo senatore Matteo Richetti fa sapere che “Azione è al lavoro per individuare una candidatura” alternativa a quella del segretario del Pd. E non c’è dubbio che se Letta non accetterà le condizioni che gli pone Renzi, se non gli garantirà quella “pari dignità” che gli chiede il senatore di Rignano, Iv non avrà il minimo dubbio ad allearsi con Calenda.