Matteo Renzi ha ammesso la sconfitta. O meglio ha detto di non “essere contento”. Puntando l’attenzione soprattutto sul fallimento elettorale a Napoli. Il leader del Partito democratico si è presentato in conferenza stampa per commentare il risultato delle amministrative 2016. “Il risultato peggiore per il Pd è a Napoli. Da anni non riusciamo a esprimerci al meglio a in una città così bella e importante. Da segretario non posso sfangarla: tocca a me da segretario fare una proposta commissariale sulla città di Napoli”, ha affermato Renzi. Che ha sottolineato un altro aspetto: “Vinciamo a Salerno al primo turno e andiamo bene a Caserta. Non esiste un problema Campania, ma un problema Napoli in città, perché nella provincia di Napoli vinciamo”. Tuttavia, Renzi ha ribadito la sua posizione complessiva: “I cittadini hanno votato per i sindaci, non c’è un risultato nazionale. Il dato non è uniforme”. E per il futuro non ha manifestato preoccupazione, in particolare per il referendum di ottobre sulle riforme costituzionali: “Non c’è correlazione tra voto amministrativo e referendum”.
Per quanto riguarda Roma, però, il presidente del Consiglio ha confermato la linea annunciata da Debora Serracchiani, vicesegretario dem: “Bobo Giachetti ha fatto un mezzo miracolo. È in campo, la partita la giocherà al ballottaggio. Virginia Raggi ha la maglia rosa, ma speriamo che Giachetti faccia l’impresa”, ha dichiarato Renzi.
Nel complesso il numero uno del Pd ha affermato: “Già si torna al solito teatrino della prima Repubblica per cui hanno vinto tutti. Io non sono così e noi abituati a vincere non siamo tra quelli che dicono che abbiamo vinto”. Per quanto riguarda la crescita del Movimento 5 Stelle, il premier ha ammesso: “Ha avuto un risultato buono a Roma e a Torino, va al ballottaggio a Carbonia”. “Ma poi – ha aggiunto – fallisce la prova a Milano, Bologna, Trieste e in molte altre città”. Non è mancata la stoccata a Matteo Salvini. “Gli dico auguri, hai preso il 2,7% a Roma. Noi siamo seri onesti, abbiamo preso il 20% e vogliamo fare meglio, non come quelli che prendono il 2,7 a Roma e brindano”. In ogni caso “la destra per come l’abbiamo conosciuta è profondamente in fibrillazione, ma continua a essere presente”.