Renzi agita il Campo largo in Liguria

Stallo sul candidato del centrosinistra in Liguria. Il Movimento lancia Pirondini, ma tratta su Orlando. Intanto è scontro Renzi-Bonelli.

Renzi agita il Campo largo in Liguria

Per una volta Carlo Calenda l’ha detta giusta: “In Liguria è un casino”. In effetti, il Campo largo ligure, in previsione del voto, è in stallo. Alla candidatura in pectore del dem Andrea Orlando, M5S ha risposto rilanciando con il nome di Luca Pirondini. “Non è un diktat da parte nostra. Vogliamo una discussione aperta”, ha però spiegato il coordinatore ligure del Movimento, Roberto Traversi, pur definendo “autorevole” la proposta Orlando.

Renzi lancia la sua sfida al centrosinistra

Ma se la possibile convergenza Pd, M5s, Avs sembra abbastanza scontata, ad agitare le acque è arrivato, come sempre, Matteo Renzi, che ieri alla domanda: in Liguria, Emilia Romagna e Umbria Iv sosterrà i candidati della coalizione di centrosinistra? Ha risposto: “Sì”. Ma quel netto “sì” non ha affatto sgomberato il campo dalle polemiche.

Bonelli: “Ma Renzi sostiene il sindaco di centrodestra Bucci…”

“L’intesa con Renzi non è possibile nel momento in cui lui sostiene Bucci (Marco, sindaco di centrodestra di Genova, ndr). Non è che uno può essere contro il ‘totismo’ in Liguria e con il ‘totismo’ a Genova. Bucci è l’espressione massima del totismo”, ha spiegato il leader Avs Angelo Bonelli. Renzi, proprio sulla questione del sostegno alla Giunta Bucci, aveva spiegato: “Noi abbiamo fatto accordi a seconda delle città ma è evidente che da ora in avanti se stiamo nel centrosinistra, non potremo più permetterci di stare con il centrodestra da altre parti”. Inoltre, Renzi ha anche rilanciato parlando del programma di coalizione: “Io sto aspettando che il centrosinistra ligure chiarisca sui punti programmatici aperti da che parte sta. Faccio un esempio, la Gronda è necessaria per Genova”.

Anche su questo punto, Bonelli ha replicato: “Sulle infrastrutture dobbiamo vedere. Il problema della Liguria è che è stata devastata dalla cementificazione, non è Gronda sì o Gronda no, ma quel modello di sviluppo che ha devastato la regione tipica del totismo. Se questa è la linea Renzi, buona vita”. Ma anche Calenda aveva voluto dire la sua su una intesa: “In Liguria è un casino. Prima di discutere dei candidati, in ogni caso, dobbiamo discutere dei temi”, aveva detto. Insomma, molta carne al fuoco.

Si attende il tavolo tra i leader della settimana prossima

L’impressione è che i nodi saranno sciolti solo la prossima settimana a un tavolo dei leader da tenersi a Roma. Tutti però concordano sul fatto che l’eventuale accordo debba essere chiuso “entro settembre”.