Fuga in avanti del governatore della Puglia, Michele Emiliano, per anticipare il voto delle regionali a luglio, anziché a settembre come intende fare il Governo. “L’unica cosa che non stanno riattivando è la democrazia”, ha detto il presidente pugliese, e “non ne comprendo la ragione visto che la Costituzione non prevede la sospensione delle elezioni”. Per questo Emiliano ritiene “che bisognerebbe votare a luglio e non spostare la data in autunno correndo il rischio di avere dati epidemiologici peggiori”. “Credo – ha aggiunto il governatore a Repubblica – sia opportuno un intervento del presidente della Repubblica, custode della Costituzione”.
“E’ davvero irresponsabile l’insistenza di Michele Emiliano – commenta Giuseppe Brescia, presidente della commissione Affari Costituzionali della Camera e deputato pugliese del M5S – nel volere le elezioni regionali a luglio. Le forze politiche in Parlamento stanno lavorando ad una soluzione condivisa per garantire la salute dei cittadini e una serena competizione elettorale. Anche la Lega in Parlamento ha abbandonato l’ipotesi del voto a luglio e martedì ne discuteremo in commissione. Mentre tutto questo accade, Emiliano dimostra di vivere su un altro pianeta, lontano dalle reali esigenze dei pugliesi. Ma si è accorto che stiamo uscendo da una pandemia? Rifiuta l’election day, che fa risparmiare soldi pubblici, e usa ogni mezzo nell’illusione di assicurarsi altri cinque anni di mandato”.
Ieri, con un emendamento della relatrice al decreto sul rinvio in autunno delle elezioni, Anna Bilotti (M5S), presentato in Commissioni Affari costituzionali, era stato proposto di anticipare a settembre le elezioni regionali (7 quelle al voto), comunali, il referendum costituzionali contro il taglio dei parlamentari e le suppletive di Camera e Senato. Il testo originario del decreto stabilisce che le elezioni “si tengono in una domenica compresa tra il 15 settembre e il 15 dicembre 2020”. L’emendamento prevede un election day unico per comunali, regionali, referendum costituzionali e suppletive e il voto nelle giornate di domenica dalle 7 alle 23 e di lunedì dalle 7 alle 15. Lo scrutinio delle suppletive, del referendum e delle Regionali avverrebbe nel pomeriggio del lunedì, e quello delle comunali a partire dalle 9 del martedì.