Matteo Salvini torna alla carica sui referendum sulla giustizia. Aprendo un nuovo fronte contro l’obbligo di mascherina al seggio.
Dopo le proteste per la censura che, a suo avviso, si sarebbe abbattuta da parte dei media contro i cinque quesiti sulla Giustizia sui quali gli italiani saranno chiamati a votare domenica prossima, ora il leader della Lega spara ad alzo zero contro la misura anti-Covid “incredibilmente” prevista entrare in cabina.
“Faremo ricorso – ha annunciato, ospite di Mattino Cinque su Mediaset –. Ormai puoi andare ovunque senza mascherina mentre domenica 12 giugno, con 40 gradi, se vai al seggio a Milano o a Roma senza mascherina non ti fanno votare. Secondo me è una follia”.
REFERENDUM A RISCHIO FLOP
Preoccupato per i sondaggi che danno la consultazione per spacciata – secondo Ipsos l’affluenza si dovrebbe attestare tra il 27 e il 31%, ben lontana dal quorum del 50% più uno richiesto dalla Costituzione – Salvini lascia invece ai suoi fedelissimi il compito di tenere alta l’attenzione (e la tensione) sul tema dell’informazione.
Arrivando perfino a tirare per la giacchetta il Capo dello Stato. “Invochiamo con urgenza un intervento da parte del Presidente della Repubblica. Da Mattarella arrivi subito un messaggio forte a difesa di questa importantissima partecipazione popolare già’ penalizzata dal silenzio mediatico (Rai in primis), dalla scelta di una sola data – praticamente già in piena estate e con le scuole appena chiuse – e, non ultimo, da una serie di assurde complicazioni come l’obbligo delle mascherine per chi lavorerà ai seggi”, ha tagliato corto il capogruppo della Lega in commissione Giustizia di Montecitorio, Roberto Turri.
Concetto ribadito anche dal vice, Riccardo Marchetti, e dal senatore Pasquale Pepe. Mentre oggi alle 18, nella sala Caduti di Nassirya di Palazzo Madama, su iniziativa del senatore della Lega Manuel Vescovi, si terrà una conferenza stampa intitolata “Referendum 12 giugno: io dico sì, cambiamo la giustizia”.
Con la partecipazione, tra gli altri, di Giulia Bongiorno, responsabile del dipartimento Giustizia del partito, il deputato del Carroccio Jacopo Morrone, la capogruppo Lega al Comune di Roma, Simonetta Matone, e Antonino Galletti, presidente dell’Ordine degli avvocati di Roma.