Reddito energetico: la proposta è partita dal Movimento 5Stelle. Alcune regioni sono partite per poter mettere in pratica lo sviluppo delle energie rinnovabili ed aiutare le famiglie in difficoltà.
Reddito energetico, come funziona e come richiederlo
Nella seduta del 21 aprile 2022, il Senato ha infatti ha dato il via libera definitivo al disegno di legge di conversione del D.L. n. 17/2022, recante misure urgenti per il contenimento dei costi dell’energia elettrica e del gas naturale, per lo sviluppo delle energie rinnovabili e per il rilancio delle politiche industriali.
Il reddito energetico parte dalle singole regioni che stanziano i contributi a fondo perduto, per poi dar vita a una gara d’appalto per identificare i fornitori degli strumenti e della manodopera necessari per l’installazione di impianti fotovoltaici domestici. Tutte le spese di acquisto materiali, messa in posa dell’impianto, manutenzione straordinaria sono a carico della regione, mentre i costi di manutenzione ordinaria rimangono sulle spalle degli utenti beneficiari.
Chi è interessato può richiedere, in base al reddito, di accedere alle sovvenzioni, a patto che venga stipulato un contratto con il GSE in cui il beneficiario si impegna a cedere l’eccedenza di energia elettrica prodotta dall’impianto alla rete, come compensazione.
Le persone aventi diritto, potranno quindi chiedere un contributo a fondo perduto fino a 6.000 euro per l’installazione di impianti solari domestici o microeolici, che può essere esteso fino a 8.500 euro in caso si vogliano installare anche i relativi sistemi di accumulo.
Tutti i requisiti
Il reddito energetico è destinato solo alle fasce di popolazione che si trovano in condizioni economiche più svantaggiate. Una delle prime regione ad aver approvato il reddito energetico è la Puglia.
Possono beneficiare del reddito energetico: i proprietari o usufruttuari a vario titolo di unità abitative indipendenti o di unità abitative facenti parte di condomìni; i condomìni, per le utenze relative ai consumi di energia elettrica per il funzionamento degli impianti a uso condominiale.
I beneficiari dovranno rispondere ai seguenti requisiti: condizioni di disagio socio-economico valutate sulla base dell’Isee; composti da 5 o più componenti; le giovani coppie; formati da anziani che abbiano superato il 65esimo anno d’età, con più di due figli minori; con almeno un componente affetto da invalidità o handicap riconosciuti dalle autorità.
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