Reddito di cittadinanza, Tridico boccia la nuova piattaforma: “Solo una vetrina”

La nuova piattaforma per gli ex beneficiari del Reddito di cittadinanza viene ritenuta da Pasquale Tridico solo una "vetrina".

Reddito di cittadinanza, Tridico boccia la nuova piattaforma: “Solo una vetrina”

La piattaforma per ottenere il Supporto formazione lavoro (Sfi) è poco più che una vetrina. Per gli ex percettori del Reddito di cittadinanza ritenuti occupabili la possibilità di trovare realmente lavoro è quasi nulla, considerando che le offerte sono pochissime a fronte di 190mila persone a cui è già stata sospesa la misura.

Quanto era già emerso con evidenza con il lancio della nuova piattaforma Siisl (Supporto per la formazione e il lavoro), viene confermato anche dall’ex presidente dell’Inps, Pasquale Tridico. Il quale, parlando con l’Ansa, sottolinea come questa piattaforma sia solamente “statica”, niente più che “una vetrina che è alimentata direttamente dalle aziende con i posti di lavoro vacanti”.

In sostanza il governo ha offerto una soluzione che non sembra poter portare a risultati concreti, con i cosiddetti occupabili che difficilmente riusciranno a trovare offerte congrue sulla nuova piattaforma. Tridico, inoltre, critica anche i corsi di formazione offerti tramite lo stesso portale: “Sono slegati dai reali fabbisogni occupazionali”.

Reddito di cittadinanza, la nuova piattaforma è un disastro annunciato

Di certo non parliamo di nulla di nuovo: da quando esiste il Reddito di cittadinanza, il vero problema è sempre stato legato alla difficoltà dei percettori nel trovare lavoro per diversi motivi. La nuova piattaforma non fa che confermare quanto già si sapeva, con l’aggravante di essere stata presentata come una soluzione a tutti i problemi, mentre le offerte di lavoro – soprattutto nelle regioni del Sud – sono molte meno dei posti che realmente andrebbero creati per gli ex beneficiari del Reddito di cittadinanza.

Tridico spiega di non voler criticare l’Inps, ma allo stesso tempo ribadisce “l’idea della piattaforma” che lui stesso aveva presentato “a Draghi nel 2021”: un portale che “consentiva anche un ruolo diretto delle imprese che alimentano i flussi contributivi”.

Come a dire che anche questa volta manca un vero legame tra il mondo del lavoro e i beneficiari di questa misura, non potendo quindi risolvere il problema dell’occupazione dei percettori del Reddito di cittadinanza.

Secondo l’ex presidente dell’Inps, inoltre, “prima di ottobre chi ha perso il Reddito difficilmente vedrà qualcosa. Prima non credo che sia possibile perché la legge prevede che venga erogato il nuovo Sfi un mese dopo l’adesione a un corso”. Stando agli ultimi dati forniti dall’Inps, sono poco meno di 30mila le domande già acquisite dal nuovo sistema. Poche, in realtà, a fronte delle 190mila persone che hanno ricevuto il messaggio con cui veniva comunicata loro la sospensione del Reddito di cittadinanza.