A odiare il Reddito di cittadinanza sono i ricchi e i potenti. Se mai ci fosse stato qualche dubbio la conferma è arrivata ieri con un intervento dell’ex presidente dell’Inps e collezionista di poltrone Antonio Mastrapasqua.
Il manager, attualmente al vertice di diverse aziende, spaziando dalla finanza all’agricoltura, in un articolo pubblicato su Formiche.net, ha diffuso un recente sondaggio di Proger Index Research, dal tema ‘’Giovani e futuro’’, sostenendo che poco più del 31% dei giovani, tra 25 e 35 anni, non accetterebbe un lavoro con retribuzione uguale o inferiore al Reddito di cittadinanza.
L’ennesima manovra, ignorando completamente il tema dei più fragili che per decenni sono stati abbandonati a un destino di privazioni, per cercare di far passare il messaggio che una misura sociale non sia altro che un premio ai fannulloni. Tesi facile del resto da sostenere da parte di chi, tra un incarico e l’altro, sicuramente non ha difficoltà a mettere qualcosa a tavola per la cena.
L’ex presidente dell’Inps ha aggiunto che il 38,4% dei giovani dichiara che accetterebbe il Reddito di cittadinanza, “ma solo per fare curriculum”. E sottolinea “che oltre al reddito di cittadinanza c’è l’aiutino familiare”, con il 57,7% degli intervistati che “ammette di contare sull’integrazione di reddito garantita dalla famiglia di origine’’. Sulle tante poltrone occupate simultaneamente, tanto che proprio il suo caso aveva portato l’allora premier Enrico Letta a cercare di mettere un freno a tali fenomeni, l’ex presidente però tace.