Chi aveva la Ferrari, chi la barca, chi molteplici appartamenti, chi un autonoleggio con 27 auto, chi una scuola di ballo. E persino chi si è inventato di avere dei figli. E ancora: camorristi ed esponenti a vario titolo della malavita. Tra il 2019 e il 2021 quasi 48 milioni di euro sono finiti nelle tasche di persone che hanno percepito il Reddito di cittadinanza senza averne il diritto (leggi l’articolo). A fronte di circa 24 miliardi erogati per il sussidio dal 2019 a oggi la cifra che, in base ai controlli dei carabinieri, è finita nelle tasche di persone illecitamente è comunque una percentuale minima (0,2%), anche se i numeri mostrano che nei primi due anni le verifiche dell’Arma sono state di gran lunga inferiori a quelle effettuate quest’anno.
Nel 2019 hanno riguardato solo 10.778 persone, riscontrando 459 irregolarità per un valore di 969mila euro, e nel 2020 – complice anche la pandemia – i controlli si sono fermati a 18.131, con 1.408 illeciti verificati per 5,6 milioni di euro. Quest’anno i controlli si sono moltiplicati, superando i 156mila e 9.247 persone sono state denunciate per irregolarità che hanno sottratto alle casse pubbliche 41,3 milioni.
I carabinieri del comando Interregionale Ogaden, insieme con i militari comando Tutela del lavoro, tra maggio e ottobre scorsi hanno scoperto circa cinquemila irregolarità tra Campania, Puglia, Abruzzo, Molise e Basilicata, per un valore di quasi 20 milioni di euro. Nel dettaglio, sono 4.839 le irregolarità riscontrate, il 12,6% sui 38.450 nuclei familiari sottoposti a verifica, il 9,9% dei 387.076 nuclei beneficiari del sussidio nelle cinque regioni alla data del 30 aprile scorso. I militari hanno testato i requisiti di 87.198 percettori del reddito, denunciandone in stato di libertà 3.484: il 38,4% di questi ultimi (1.338) erano già noti alle forze di polizia per altri motivi e 90 di loro (il 2,6%) risultano avere condanne o precedenti per gravi reati di tipo associativo.
Tra i casi più eclatanti di indebita percezione del sussidio figura quello emerso in provincia di Avellino dove un 70enne convivente con un funzionario comunale (che non è indagata) possedeva una lussuosa Ferrari, numerosi immobili e terreni di proprietà. A Collepasso, in provincia di Lecce, una delle persone individuate ha dichiarato la presenza nel proprio nucleo familiare di sei minori stranieri mai censiti in quel comune e con i quali non aveva alcun vincolo di parentela. Sempre a Collepasso una coppia ha inserito nel proprio nucleo familiare la presenza di altri familiari, in realtà residenti in Germania.
CAMPANIA MAGLIA NERA. La maggiore percentuale di irregolarità (20% del totale su scala nazionale) si è registrata in Campania, dove l’importo indebitamente percepito del Reddito di cittadinanza ammonta a oltre 10 milioni di euro, di cui 5 tra Napoli e provincia, il resto suddiviso tra le altre province. I nuclei familiari beneficiari della misura in Campania che sono stati passati al setaccio sono 9527, i soggetti 25296. Le irregolarità riscontrate su scala regionale 2806. I denunciati 1824, di cui 1094 italiani (60%) e 730 stranieri (40%).
Uno dei percettori indiretti è il ras Fausto Frizziero, ai domiciliari per associazione per delinquere di stampo mafioso, estorsione e reati connessi allo spaccio di droga: la moglie convivente riceveva il reddito. E poi ci sono gli uomini e le donne dei clan napoletani con condanne per associazione mafiosa e i familiari dei boss: Antonio Nuvoletta, figlio dello storico boss di Marano Lorenzo Nuvoletta, ha percepito 6.500 euro, Valentina Orlando, figlia di Antonio a capo dell’omonimo clan, ne ha avuti 19.300. Ma tra gli illeciti percettori figurano anche parecchie persone che con la criminalità organizzata e comune non hanno nulla a che fare, lavoratori irregolari che percepivano lo stipendio “in nero” e anche il sussidio.
Tra le condotte illecite più frequenti, l’omessa comunicazione di variazioni della condizione economica. Un esempio è l’acquisto, durante il periodo in cui si percepisce il reddito, di beni mobili come auto e moto. Oppure la mancata comunicazione della presenza nel nucleo familiare di detenuti o soggetti sottoposti a misura pre-cautelare e cautelare. Nel comune di Torre Annunziata molti gli extracomunitari segnalati: la normativa impone che prima di richiedere il reddito di cittadinanza siano necessari almeno 10 anni di permanenza in Italia. Molti quelli che, appena arrivati in Italia, hanno richiesto il reddito riportando fittiziamente sul modulo i “10 anni” minimi e beneficiato illecitamente del sussidio.