Valentina Barzotti, capogruppo M5S in commissione Lavoro alla Camera, è stata pubblicata la relazione sul Reddito di cittadinanza della commissione del ministero del Lavoro: cosa emerge?
“Emerge che dopo anni di menzogne e ignobili attacchi, in cui Giorgia Meloni è arrivata a paragonare i poveri ai tossicodipendenti che prendevano il ‘metadone di Stato’, il governo da lei guidato ha scritto in un documento ufficiale che il RdC ha permesso a quasi 2 milioni di persone di uscire dalla povertà assoluta. Il report della commissione ministeriale conferma quanto già recentemente rilevato dall’Istat e smonta altre clamorose bufale propalate in questi anni da esponenti di FdI, Lega e FI, a iniziare da quella sui presunti ‘divanisti’”.
Il report sottolinea che solo il 2,3% dei beneficiari è pronto al lavoro: questo dimostra che il Supporto formazione lavoro non può che essere un fallimento o c’è stato qualche problema derivante da politiche attive poco efficaci?
“Questo dato dimostra che chi ha bollato i beneficiari ‘occupabili’ come ‘fannulloni’ non sapeva niente di loro, ma li ha usati come arma di lotta politica contro il M5S. Il 70,8% degli stessi ‘occupabili’ aveva un titolo di studio fino alla terza media; in più, la riforma dei centri per l’impiego, su cui nel 2019 abbiamo investito un miliardo, è stata frenata dalle Regioni. Al 30 settembre 2023 erano stati assunti nei Cpi meno della metà degli 11.600 nuovi operatori previsti dal Piano. Malgrado ciò, i percettori del Reddito hanno avviato 1,2 milioni di nuovi rapporti di lavoro. Meloni&Co. dovrebbero chiedergli scusa”.
Perché, a suo giudizio, nella relazione non si parla dei nuovi sussidi del governo Meloni (Adi e Sfl) che hanno sostituito il Reddito di cittadinanza? Per coprire un flop annunciato?
“È così. Adi e Sfl si stanno rivelando fallimentari, sia dal punto di vista della tutela delle famiglie con minori, anziani e disabili sia da quello dell’avviamento al lavoro per chi può rientrare nel mercato. Come noto, per gli ‘occupabili’ la soglia Isee è stata abbassata da 9.360 a 6.000 euro: ciò ha tagliato fuori migliaia di potenziali beneficiari del Sfl, ma anche 446mila lavoratori poveri che prendevano il RdC a integrazione di un salario da fame. Per risparmiare 2 miliardi all’anno, mentre banche e lobby delle armi continuano a gozzovigliare”.
La commissione però contesta il fatto che il Reddito non ha aiutato famiglie numerose e lavoratori poveri, con paletti troppo stringenti e con risultati non soddisfacenti rispetto alla spesa. Aveva ragione il governo a cancellarlo e sostituirlo con altri strumenti?
“Noi stessi abbiamo più volte detto che il RdC poteva essere migliorato, avanzando delle proposte in tal senso. Meloni, invece, l’ha cancellato con un tratto di penna. Il risultato è il record storico di poveri assoluti: 5,7 milioni. Anche con il salario minimo, su cui continuiamo a battagliare con la nostra pdl di iniziativa popolare, sta accadendo lo stesso. La maggioranza racconta bugie ma senza proporre soluzioni alternative. Nel frattempo, l’8,2% dei lavoratori dipendenti è in povertà assoluta. ‘Giorgia’ se n’è accorta?”.