Non c’è pace per il Reddito di Cittadinanza. Draghi non solo lo ha indebolito parecchio con la manovra di bilancio ma ora si scopre che sta pure sforbiciando l’assegno sebbene l’importo medio già viaggiasse sui 500 euro, una cifra non certo esorbitante.
Reddito di cittadinanza, Draghi cambia gli importi
A partire da gennaio, infatti, l’importo di Reddito e Pensione di cittadinanza è stato ridotto perché una serie di sussidi, che prima non erano considerati, ora vengono calcolati andando a tagliare l’assegno.
Addirittura pensionati che prendevano 250 euro si sono visti recapitare un assegno di appena 40 euro. Ma non è finita qui.
Non saranno in pochi che dovranno addirittura restituire a rate nei prossimi mesi i soldi ricevuti a febbraio. Quanto sta accadendo non è responsabilità dell’Inps che si sta limitando ad applicare la legge che prevede nuovi criteri per il calcolo dell’assegno.
Assegno più povero e diminuiscono gli aventi diritto
Senza considerare che la platea dei percettori di reddito e pensione di cittadinanza si è di molto ridotta.
A febbraio il numero di beneficiari è crollato dai 3 milioni dei mesi precedenti ai 2,4 milioni. Il motivo anche qui è tecnico: febbraio è il mese in cui bisogna aggiornare la dichiarazione sostitutiva dell’Isee e questo a volte porta via tempo e comporta il salto di un mese.
Una brutta sorpresa per quanti percepiscono il sussidio voluto dal M5S per consentire ai poveri e ai poverissimi di andare avanti con un briciolo di dignità.