Avete provato sdegno quando vi è capitato di leggere la notizia di aziende che si sono scrollate di dosso i lavoratori con un semplice sms? Beh, potete metterlo via, c’è di peggio in giro. 169mila persone beneficiarie di reddito o pensione di cittadinanza hanno appena ricevuto dall’Inps il messaggio di sospensione del sussidio da agosto in quanto nuclei nei quali non ci sono componenti disabili, minori, over 65 o persone in carico a servizi socio-sanitari, come prevede la nuova normativa che dichiara “occupabili” tutti gli altri poveri, escludendoli dall’Assegno di inclusione al via dal prossimo primo gennaio.
Il testo è indicativo: “Domanda di RDC sospesa come previsto dall’art. 13 del DL 48/2023 conv. Legge 85/2023. In attesa eventuale presa in carico da parte dei servizi sociali”. Non prendendosi la responsabilità di dichiararli “finti poveri” (anche se lo scrivono liberamente sui social) il governo avvisa che se siete poveri davvero potete citofonare al vostro comune, prendere un appuntamento con qualcuno e portare la prova della vostra indigenza.
Vi possiamo anticipare già la risposta: vi diranno che la coperta è corta e che per essere aiutati, visto che i soldi sono diminuiti, bisogna essere più poveri dei poveri che lo Stato ha deciso di punire. Qualche tempo fa Gianmarco Gazzi, presidente del Consiglio nazionale dell’Ordine degli assistenti sociali (Cnoas), spiegava che oltre ai soldi (troppo pochi) manca il personale: “Non siamo in grado di spendere i soldi nemmeno quando sono già stanziati”, disse. Buona fortuna.