Nel complesso, le modifiche al sistema di tasse e benefici messe in campo dal governo Meloni hanno avuto “un effetto contenuto sulla distribuzione dei redditi”, diminuendo l’equità. La conferma arriva dall’Istat nel report sulla redistribuzione del reddito nel 2024, precisando che l’indice di Gini, che misura la diseguaglianza, aumenta di poco più di un decimo di punto, da 30,25% a 30,40%.
A pesare è stato soprattutto il passaggio dal Reddito di cittadinanza all’Assegno di inclusione (Adi), che ha prodotto un impatto negativo sulle famiglie più povere, solo parzialmente compensato dal lieve effetto positivo connesso alla riforma dell’Irpef.
Il report Istat sulle riforme del governo Meloni sui redditi: aumenta la disuguaglianza
Nel report l’Istat valuta gli effetti della riforma delle aliquote e degli scaglioni Irpef e delle detrazioni da lavoro; dell’eliminazione del Reddito/Pensione di cittadinanza e dell’introduzione dell’Assegno di inclusione; della prosecuzione dell’esonero contributivo parziale per i lavoratori dipendenti e dell’introduzione dell’esonero totale per le lavoratrici dipendenti madri; dell’ indennità una tantum per i lavoratori dipendenti (Bonus Natale).
Il passaggio dal Rdc all’Adi, impattando negativamente sulle famiglie con reddito disponibile più basso, aumenta di oltre 2 decimi di punto l’indice di Gini e questo effetto è solo parzialmente compensato dal lieve effetto positivo connesso alla riforma dell’Irpef.
Con l’addio al Reddito di cittadinanza penalizzate 850mila famiglie
Si stima che il passaggio dal Reddito di cittadinanza, già depotenziato nel corso del 2023, all’Assegno di inclusione comporti un peggioramento dei redditi disponibili per circa 850mila famiglie. La perdita media annua è di circa 2mila 600 euro e interessa quasi esclusivamente le famiglie più povere.
In tre quarti dei casi si tratta di nuclei che perdono il diritto al beneficio e nel restante quarto di nuclei svantaggiati dal nuovo metodo di calcolo. Per circa 400mila famiglie il passaggio tra Rdc e Adi non comporta una variazione del reddito disponibile perché continuano a ricevere lo stesso importo.
Infine, un gruppo esiguo di famiglie (circa 100mila) trae un beneficio dal passaggio di circa 1.200 euro.
La Cgil accusa: il governo fa cassa sui poveri
“Se l’obiettivo era quello di risparmiare sui poveri – spiega la segretaria confederale della Cgil Daniela Barbaresi – la ministra e il governo possono dirsi soddisfatti, per noi rimane una pagina politica vergognosa. Con Adi e Sfl (Supporto formazione lavoro) sono stati erogati 2 miliardi di euro in meno rispetto a quanto erogato nel 2023 per il Rdc, e 3,3 miliardi in meno rispetto al 2022, quando il Rdc operava ancora a pieno regime, per un risparmio di 2,5 miliardi di euro rispetto a quanto previsto nella legge di bilancio 2024”.
Commenta amaro il leader del M5S. “Adesso è uscito un dato Istat per cui questo governo si sta intestando tantissimi fallimenti, l’ulteriore è che 850mila famiglie dopo la loro rivoluzione del reddito di cittadinanza hanno perso il reddito. Questa è la realtà di questo governo, 24 mesi di tracollo della produzione industriale, una manifattura che ci sta scomparendo sotto gli occhi, hanno distrutto Transizione 4.0 per fare la loro Transizione 5.0 che non sta tirando per nulla, ovviamente tra scartoffie e burocrazie, e il Paese è completamente inginocchiato e loro continuano a fischiettare a far finta di nulla, Meloni, e i ministri complici sodali”, dice Giuseppe Conte.
Col programma Gol del governo Conte un milione di posti di lavoro in più
Ma c’è un altro dato. Domenica FdI, nel maldestro tentativo di intestarsi il milione di persone rientrate nel mercato del lavoro con il programma Gol (Garanzia occupabilità lavoratori), nato grazie al M5S e finanziato con le risorse del Pnrr ottenute dal governo Conte, è tornato ad attaccare il Reddito di cittadinanza. Attribuendo alla sua abolizione l’aumento di occupati.
Invece pare vero proprio il contrario, ovvero se il sussidio fosse rimasto i risultati di Gol sarebbero stati ancora più alti. Perché più persone sarebbero state obbligate a iscriversi al programma.