A solo 7 mesi dalla sua entrata in vigore il Reddito di Cittadinanza ha consentito a 18 mila beneficiari di trovare un’occupazione. È un primo risultato, raggiunto grazie alla ratio sottesa al provvedimento, che in una prima fase prevede il sostegno al reddito, una seconda di formazione e riqualificazione e una terza di inserimento nel mercato del lavoro. A fornire questo dato è l’Anpal, mentre l’Inps ha certificato una riduzione del 60% del tasso di povertà. A fare il punto è stato ieri il senatore del M5S Iunio Valerio Romano, componente della commissione Lavoro di Palazzo Madama, parlando del Reddito di cittadinanza.
“L’impatto stimato dall’Istituto di Previdenza è una riduzione dell’intensità della povertà dell’8% e delle disuguaglianze in calo dell’1,5% grazie al Reddito di cittadinanza – ha proseguito -. Già questi risultati sembrano un ottimo punto di partenza, se si considera che la legge sul Rdc è stata introdotta poco più di 7 mesi fa e che è compito della politica oltre che un dovere costituzionale ridurre le disuguaglianze sociali”.
“La lotta alla povertà è nell’agenda di Governo ed è una priorità del M5S, da sempre. Il Reddito è uno strumento di politica attiva del lavoro – ha concluso Romano – non assistenziale come qualcuno ha deciso sistematicamente di definirla in modo strumentale. Sostenere che vada eliminato semplicemente perché c’è chi lo percepisce illegittimamente è come dire aboliamo il codice penale, perché c’è chi delinque. Non sta in piedi”.