Quasi tre miliardi di euro per il sistema giustizia. Il recovery plan rappresenta “una grande opportunità per imprimere una accelerazione ai programmi di modernizzazione dei processi, civili e penali, e per avviare a soluzione vecchi problemi che da anni vedono in affanno l’intero settore”. E’ quanto ha detto il presidente dell’Associazione nazionale magistrati, Giuseppe Santalucia. Nella drammaticità del momento, ha aggiunto il numero uno dell’Anm, “un intervento, anche finanziario, così rilevante è motivo di razionale ottimismo per il prossimo futuro”.
“Va considerata con favore la parte del piano dedicata all’ufficio per il processo. La previsione di un consistente programma assunzionale – afferma ancora Santaluce -, di circa 16000 unità di personale, fa ben sperare per un significativo cambio di passo. Si introduce la figura, di particolare qualificazione professionale, degli assistenti del giudice, che potranno coadiuvarlo in molti e delicati snodi processuali, e ciò avrà rilevanti ricadute in termini di miglioramento dell’efficienza e della qualità del servizio”.
“E’ anche importante l’attenzione riservata all’abbattimento dell’arretrato di processi – prosegue il presidente dell’Anm -, impegno necessario affinché la ripresa possa essere effettiva. Non sono poi da meno altri punti del piano, dall’assunzione di più di 4000 professionisti, architetti, ingegneri, statistici e informatici, agli stanziamenti per la realizzazione delle cittadelle giudiziarie e per la riqualificazione del patrimonio di edilizia giudiziaria”.
La magistratura, sottolinea ancora Santalucia, “sarà chiamata a gestire il programma di ripresa, e lo farà, di questo sono certo, con il generoso impegno e la grande professionalità con cui, conclude il presidente dell’ANM, anche in lunghi periodi di scarse risorse, specie finanziarie, ha saputo assicurare risposta alle numerose istanze di giustizia”.