“Sono fermamente convinto che il controllo” svolto dalla Corte dei Conti “debba essere efficiente e intransigente”. “Ma con la stessa fermezza considero fondamentale che tale controllo sia rapido perché le decisioni della Corte, quando intervengono lontane dagli atti sottoposti a controllo, pur se intransigenti, inevitabilmente perdono molta della loro efficacia. I tempi straordinari che viviamo lo richiedono”. E’ quanto ha detto il premier, Mario Draghi, intervenendo all’inaugurazione dell’anno giudiziario della Corte dei Conti.
“L’emergenza epidemiologica e la connessa crisi economica – ha aggiunto il presidente del Consiglio – mettono senz’altro a dura prova la richiesta di maggiore velocità e migliore trasparenza che i governati richiedono ai governanti in ogni luogo. In democrazia è più difficile rispondere a questa doppia domanda, eppure lo Stato è chiamato a farlo, pena la perdita di fiducia verso le istituzioni, che fiacca la fiducia nel futuro”.
Secondo il premier, oggi il ruolo della magistratura contabile diventa ancora più cruciale. “Il Recovery and Resilience Facility riconosce al nostro Paese risorse imponenti con una chiara linea di indirizzo: investire sul futuro. Sta a chi governa fare le scelte strategiche – ha detto ancora Draghi -, sta a chi amministra eseguirle in maniera efficace ed efficiente e a chi controlla verificare che le risorse siano impiegate correttamente”.
“Governo, Parlamento, Amministrazione Pubblica, Corte dei Conti e tutte le Istituzioni del nostro Paese – ha detto ancora – devono essere coprotagonisti di un percorso di rinascita economica e sociale. Ai livelli attuali non sono i tassi di interesse che determinano la sostenibilità del debito pubblico, ma è il tasso di crescita di un paese”.
“Con il Next Generation – ha sottolineato ancora il premier – l’Unione Europea ha preso una decisione, ispirata alla solidarietà, senza precedenti. Una decisione per noi importante sotto due aspetti. Per la prima volta in tanti anni lo Stato si trova a poter fare investimenti significativi con il solo vincolo che siano fatti bene, cioè che aumentino la crescita del Paese e quindi contribuiscano anche a rendere il nostro debito sostenibile. Vi è un secondo motivo per cui è importante per noi che questi investimenti siano ben scelti e ben eseguiti”.
“Mai nella storia dell’Ue – ha evidenziato il presidente del Consiglio – i governi avevano tassato i loro cittadini per dare il provente di questa tassazione ai cittadini di altri paesi dell’Unione. E’ avvenuto con i trasferimenti a fondo perduto stabiliti dal Next Generation. Si tratta di una straordinaria prova di fiducia reciproca che, se validata da scelte oneste ed efficaci, potrà un giorno sfociare nella creazione di un bilancio europeo comune da cui dovrebbero trarre maggior beneficio proprio i paesi più fragili dell’Unione”.