Rischia grosso il presidente della Juventus, Andrea Agnelli. La procura federale ha richiesto due anni e mezzo di inibizione per il presidente bianconero per i suoi rapporti non consentiti dal regolamento con gli ultrà della squadra.
Il processo per la vicenda ‘ultrà e biglietti’ si sta svolgendo a porte chiuse. La prima seduta delm processo c’era stata lo scorso 26 maggio davanti alla Sezione disciplinare presieduta. In quell’occasione si optò per una sospensione e rinvio visto che era imminente la finale di Champions League, poi persa a Cardiff dalla Juventus.
Agnelli era stato deferito dalla Procura federale per la presunta violazione degli articoli 1 bis (lealtà sportiva) e 12 (rapporti con i tifosi), con lui deferita anche la Juventus per responsabilità diretta. L’accusa per Agnelli è quella di aver autorizzato la fornitura di abbonamenti e biglietti in numero superiore al consentito, favorendo il bagarinaggio. Agnelli averebbe, inoltre, partecipato ad incontri con ultras, tra cui Rocco Dominello, imputato (e successivamente condannato dal Tribunale di Torino) al processo ‘Alto Piemonte’ per legami con la criminalità organizzata.
Altri deferimenti avevano colpito Francesco Calvo, all’epoca direttore commerciale bianconero, Alessandro Nicola D’Angelo, security manager del club, e Stefano Merulla, responsabile del ticket office juventino.