“Non credo che peggiorino i rapporti tra Movimento cinque stelle e Lega”. E’ quanto ha detto, intervenendo da Matera il vicepremier Luigi Di Maio. “Finché restiamo nel Contratto – ha aggiunto il leader del M5S – ci sono tante cose da fare per gli italiani e questo Governo deve andare avanti, ma se vogliamo, invece, parlare di una serie di derive a cui ho assistito negli ultimi mesi, io non posso consentire che il Movimento cinque stelle stia zitto, ad esempio sull’autonomia. Non può creare una scuola o una sanità di serie A e B. Dobbiamo scrivere nei prossimi mesi un provvedimento per l’autonomia che non attenti all’unità nazionale”.
“Credo che ci siamo detti che volevamo il governo del cambiamento – ha aggiunto Di Maio – che vogliamo portare avanti per altri quattro anni e quando parli di governo del cambiamento non puoi fare l’occhiolino a Berlusconi. Non dico che la Lega lo stia facendo, ma ogni giorno si sente di contatti per tornare da Berlusconi. Quando ne hanno bisogno si alleano – ha aggiunti il vicepremier – non oso immaginare cosa possa essere avere Pd e FI al governo del paese”.
“Questa polemica sulla Rai – ha aggiunto Di Maio – non è la risposta che i cittadini chiedono. Preferisco parlare dei problemi del Paese. A Salvini e Zingaretti dico: pensate al Paese non ai programmi in tv, non ai talk. Il M5S sta ancora aspettando una risposta sul salario minimo e, sul taglio dei maxi stipendi, noi siamo sempre d’accordo ma tagliamoli anche ai parlamentari”.
Rispondendo alla domanda su quale sia il male dell’Italia il leader del M5S ha risposto: “La corruzione”. “Abbiamo un bel po’ di cose da fare ancora – ha detto ancora -: una legge sul conflitto d’interessi, una seria legge sulle lobby e poi sono i partiti che devono reagire”. “Come si piazzerà il M5s alle Europee? Lo decideranno gli italiani”, ha aggiunto il vicepremier intervenendo poi alla trasmissione di Rai Radio 1 Un giorno da pecora. Secondo il leader pentastellato, “la cosa importante è non far fare un risultato del 51% ai partiti tradizionali perché il tema vero è che questa volta il Movimento, come ago della bilancia, può essere determinante nel Parlamento europeo”.