Pioggia di critiche contro la sottosegretaria di FdI Paola Frassinetti: l’esponente meloniana è stata duramente contestata all’Istituto Molinari di Milano per quanto affermato durante la commemorazione organizzata in ricordo di Sergio Ramelli.
Ramelli, la sottosegretaria di FdI Frassinetti contestata a Milano
A scatenare l’ondata di polemiche che si è abbattuta contro la sottosegretaria all’Istruzione di Fratelli d’Italia Paola Frassinetti sono state proprio le parole che quest’ultima ha pronunciato durante la commemorazione in ricordo dello studente di destra Sergio Ramelli organizzata all’Istituto Molinari di Milano, scuola che il giovane frequentava.
Durante la celebrazione, Frassinetti ha pronunciato un intervento che ha fatto da miccia a nuove proteste. “Sergio Ramelli è stato ucciso da chi si diceva antifascista“, ha detto la sottosegretaria di FdI. E ha osservato: “Quindi dell’antifascismo ci sono tante sfaccettature. A quell’epoca l’antifascismo militante era rovente, penso che adesso sia cambiato tutto e che sia importante parlare di libertà, partecipazione e democrazia. Chi è per questi valori qui non penso possa definirsi fascista“.
Contro Frassinetti e la sua presenza considerata “strumentale” hanno manifestato circa una trentina di persone, inclusi alcuni docenti del Molinari. Gli studenti dell’Itis milanese, invece, hanno fatto sapere tramite le rappresentanti di istituto di voler rimanere “neutrali” rispetto alle polemiche. “Ne abbiamo parlato e siamo sereni non vogliamo schierarci ma non volevamo nemmeno perdere l’occasione di dire ‘no’ alla violenza in generale”, hanno spiegato. “Noi studenti volendo tutelarci dal pericolo di strumentalizzazione non prendiamo una posizione ideologica ma ribadiamo la difesa dei valori costituzionali di libertà, condannando ogni forma di violenza”.
Sul posto, intanto, erano presenti sia la polizia che i carabinieri. Il presidio, tuttavia, si è svolto senza disordini. “Ramelli viene ricordato tutti gli anni da orde barbariche che incutono timore”, hanno detto i protestanti. “Noi Ramelli lo vogliamo ricordare per quello che era e senza censura: un picchiatore fascista. Frassinetti viene a raccontare un’altra storia, la loro storia ma Ramelli non era soltanto un ragazzo con il sorriso che andava con il Ciao come dicono”.
La sottosegretaria di FdI pronta a commemorare anche Tinelli e Iaio
In merito alle proteste per la sua partecipazione alla commemorazione per Ramelli, la sottosegretaria all’Istruzione in quota FdI ha dichiarato: “Entro fine marzo, quando è stato ucciso Tinelli, andrò al liceo Brera e porterò dei fiori alla targa che ho fatto mettere quando ero assessore, perché Fausto Tinelli e Lorenzo ‘Iaio’ Iannucci erano due ragazzi ammazzati mentre erano disarmati che amavano far politica”.
“Si parla sempre tanto di memoria: ricordare questi ragazzi credo sia molto importante”, ha aggiunto Frassinetti. “Il 29 aprile sarò ai giardini Ramelli insieme al sindaco Giuseppe Sala per prendere parte alla commemorazione ufficiale del Comune. Lì c’è un cippo che ogni anno viene omaggiato da Sala. E, prima di lui, da tutti i sindaci di centrodestra e centrosinistra che si sono avvicendati a Milano”.
Per Frassinetti, quindi, “non c’è nessuna differenza nel ricordare vittime innocenti”. Restando sul tema delle differenti appartenenze politiche, però, ha osservato: “Non c’è mai una protesta quando viene commemorato un ragazzo di sinistra ucciso”.
La sottosegretaria si è anche espressa in merito alla proposta spesso avanzata dalla destra milanese di intitolare a Ramelli l’Itis Molinari, affermando: “Secondo me sarebbe giusto farlo ma le norme dicono che è il Consiglio d’istituto a decidere. Non voglio fare nessuna forzatura”.
L’Anpi su Ramelli e su Frassinetti contestata a Milano
Su quanto accaduto al Molinari, è intervenuto il presidente provinciale di Anpi Roberto Cenati. “Anpi non ha partecipato al presidio davanti all’Istituto Molinari, all’interno del quale si svolgerà un ricordo del giovane Sergio Ramelli, studente dell’Istituto”, ha detto Cenati. “L’Anpi ha da sempre fermamente condannato la brutale aggressione del giovane Sergio Ramelli che ne ha provocato la morte, dopo una lunga agonia. Nel contempo abbiamo sempre dichiarato che il ricordo di Sergio Ramelli non deve costituire il pretesto, ogni 29 aprile, di manifestazioni di aperta apologia del fascismo organizzate a Milano dall’estrema destra”.
Secondo l’Anpi, inoltre, la cerimonia “potrebbe deviare i ragazzi su una cosa che non conoscono” con un “episodio estrapolato da una situazione storica che va contestualizzata”.