Ancora una volta il destino di Abubakar Shekau, leader di Boko Haram, è avvolto nel mistero. Il terrorista sarebbe stato colpito nel corso di un’operazione dell’esercito nigeriano, che ha preso di mira le roccaforti del gruppo islamista affiliato all’Isis. Inizialmente è stata diffusa l’ipotesi della morte di Shekau, ma la notizia non ha trovato conferme ufficiali.
“Crediamo che sia stato gravemente ferito a una spalla”, si è limitato ad affermare il colonnello Sani Usman Kukasheka, portavoce dell’esercito nigeriano, lasciando intendere che non ci sono certezze sull’eventuale uccisione di Shekau. Di sicuro le forze di sicurezza del governo di Abuja hanno condotto una serie di attacchi nella foresta di Sambisa, da sempre rifugio per i vertici di Boko Haram. I raid sono avvenuti nello scorso fine settimane durante un raduno dei principali esponenti del gruppo islamista con lo scopo di decapitarne i vertici. Centinaia di miliziani sono stati uccisi.
Secondo le informazioni dell’intelligence, in quella zona sono tenute prigioniere le “ragazze di Chibok”, le 270 studentesse rapite dai terroristi del gruppo nell’aprile del 2014, provocando una mobilitazione in tutto il mondo sotto l’impulso della first lady, Michelle Obama. Ma, nonostante la grande attenzione sull’accaduto, le giovani sono sempre rimaste nelle mani dei miliziani.
Non è la prima volta che si parla della presunta morte di Shekau: in passato più volte erano circolate indiscrezioni sulla sua uccisione. Ma il leader di Boko Haram aveva smentito tutto, mostrandosi in alcuni video pieni di deliranti minacce rivolte ai “miscredenti”. A inizio agosto, poi, una rivista vicina all’Isis aveva parlato della sostituzione ai vertici di Boko Haram con la nomina dello sceicco Abu Musab al-Barnawi, a lungo portavoce dell’organizzazione terroristica, per volere diretto del sedicente Califfo Abu Bakr al-Baghdadi. Ma lo stesso Shekau ha fatto circolare un filmato definendo ridicole queste voce e rinnovando la sua sfida.
Dal 2009 Boko Haram è responsabile di molti attentati contro i cristiani nel nord della Nigeria. Con il passare del tempo i guerriglieri hanno assunto il controllo di ampie zone dello Stato del Borno, inviando spesso i loro combattenti anche al di fuori dei confini della Nigeria: in Libia molti esponenti dell’Isis sono stati inviati proprio da Boko Haram. Tuttavia, con l’elezione del nuovo presidente nigeriano, Muhammadu Buhari, la situazione sul campo è cambiata: l’offensiva delle truppe nigeriane ha acquisito una maggiore efficacia. In parti