A Viale Mazzini il segno del comando è sacro. Quando c’è un padrone in molti lo seguono, a volte cambiando in corsa bandiera e salendo al volo sul carro del vincitore. Non a caso, tra le redazioni e tra i dirigenti, il partito renziano è in forte espansione. A destra e a manca arrivano aperture verso il premier. L’ultima è del dg uscente, Luigi Gubitosi, che ha strizzato l’occhio alla riforma della governance. Un amministratore delegato con poteri rafforzati renderebbe la Rai più simile ad altre società per azioni e partecipate dallo Stato, ha detto Gubitosi. Renzi – che inizialmente voleva fare un decreto sulla riforma della Rai ma che poi ha ceduto al ddl – ora che si è reso conto che i partiti stanno facendo la melina per allungare i tempi dell’approvazione, ha minacciato di provvedere alle nuove nomine con la legge Gasparri. Una decisione che ai politici piace perché così possono continuare a nominare un cda, i cui componenti rispondano al volere dei partiti che hanno dato loro la poltrona. Ma occhio perché c’è il barbatrucco. Secondo voi Renzi lascerebbe ai politici gestire ancora la governance della Rai? Non appena sarà nominato il nuovo Ad, sicuramente il Governo farà un decreto che consentirà al manager di avere poteri assoluti e svincolati dal cda. Con la possibilità di scegliersi squadra e di avere un budget tutto suo. E sarà lui direttamente in prima persona a rispondere dell’operato. Se non darà risultati soddisfacenti sarà cacciato. E il cda? Avranno poteri limitati e così i partiti potranno decidere ben poco. La Rai sarà governativa. Ma Gubitosi, che tanto si è prodigato per riformare l’informazione Rai, lo sa che Renzi potrebbe mandare tutto a carte quarantotto?
LE NEWSROOM
L’idea del premier è di accorpare tutto il corpo redazionale dei giornalisti Rai in un’unica formazione che poi si divida i compiti tra le testate. Quindi niente Newsroom 1 o 2 e nessuna nomina di superdirettori. Il dg uscente non può provvedere alle nomine prima di andarsene, come vorrebbero i suoi fedelissimi, perché non vuole compromettersi il rapporto con lo staff di Renzi. Anche l’Usigrai sembra aver già aperto all’idea del premier. Il progetto di riforma del sindacato dei giornalisti di Saxa Rubra si chiama Rai Più, ed è basato su un newsgathering unico, con una struttura unica di produzione. Che coincidenza!