Gettare le basi della riforma del servizio pubblico italiano alla luce delle richieste della Ue in tema di pluralismo e di indipendenza della Rai dalle ingerenze politiche. È lo scopo degli Stati Generali del Servizio pubblico, in programma il 6 e 7 novembre in Senato.
A annunciarli ieri la presidente della Commissione di Vigilanza, Barbara Florida, la quale ha precisato che “l’obiettivo è promuovere un dialogo costruttivo e partecipato, volto a tracciare un percorso di svolta per il servizio pubblico a tutela di indipendenza, qualità e autonomia dell’informazione pubblica”.
Due giorni per ridefinire il concetto di “servizio pubblico”
La due giorni arriva in un momento di grande scontro tra maggioranza e opposizione proprio sulla Rai, con il centrodestra che boicotta – nonostante l’obbligo di legge – le votazioni in vigilanza sulla presidente designata Simona Agnes. Nelle intenzioni di Floridia, gli Stati Generali dovrebbero ridefinire il concetto di servizio pubblico, anche in considerazione del ruolo delle nuove piattaforme e dell’impatto dell’Ia. L’altro obiettivo è verificare l’impatto del Media Freedom Act sia sul fronte della legge sulla governance del servizio pubblico, che in relazione alla necessità di risorse stabili.
Invitati governo, leader di partito, personalità della cultura e dello spettacolo
“Manderò un invito a partecipare a tutti i leader politici – fa sapere Floridia – affinché in quella cornice ci si possa confrontare sui principi condivisi di una riforma, che non è più procrastinabile”. Alla due giorni – fa sapere la presidente della Vigilanza – “hanno già dato la propria adesione esperti del settore, rappresentanti istituzionali, accademici e operatori del mondo dell’informazione e della comunicazione, come Roberto Zaccaria, Aldo Grasso, rappresentanti della BBC e di tv europee. Ma ci saranno interventi straordinari anche di personaggi del mondo della cultura e dello spettacolo”.
In apertura sono previsti i saluti del presidente Sergio Mattarella. Per il governo dovrebbero essere presenti i ministri Alessandro Giuli e Adolfo Urso, il sottosegretario all’Editoria Alberto Barachini e il sottosegretario all’Economia Federico Freni. Prevista, inoltre, una sessione focalizzata sul giornalismo e la libertà di stampa con direttori di quotidiani, oltre a rappresentanti dell’Ordine dei giornalisti, dei sindacati e della società civile.