di Ludovica Del Bri
Chi è , il manager che si appresta a prendere il posto di Marco Simeon come direttore delle relazioni istituzionali ed internazionali della Rai? E’ l’uovo di Colombo nel taschino di Luigi Gubitosi? Un manager Alitalia caduto in disgrazia dopo la cacciata dell’amministratore delegato Ragnetti? Oppure semplicemente uno dei Gubitosi’s boys di Wind, che il direttore generale sta facendo trasmigrare in viale Mazzini? Magari prima che il Movimento 5 Stelle metta le mani sulla commissione parlamentare di vigilanza sulla Rai. Ma i bene informati ironizzano: “nulla è come sembra”. Per Gubitosi, in pratica, Picardi potrebbe essere la quadratura del cerchio, il trait d’union con il governissimo delle larghe intese. Pochi sanno infatti che il giovane e rampante manager è sentimentalmente molto vicino al neo ministro della salute, Beatrice Lorenzin. E seppure non ci sia nulla di male in una scelta che premia il merito, viene da chiedersi se il diggì non abbia fatto la mossa anche per riconquistare le simpatie del Pdl, dopo i tanti attriti che hanno segnato l’arrivo dei tecnici in Rai: dal ridimensionamento – riuscito solo a metà – del consiglio di amministrazione, ai casi dei direttori Augusto Minzolini, Mauro Mazza e Pasquale D’Alessandro, fino alla tanto discussa circolare sui doppi incarichi che, tra gli altri, ha estromesso dal video Susanna Petruni e dalla guida della redazione politica del Tg1, Francesco Giorgino. Ora, le prossime sentenze sulle cause di Minzolini e Mazza saranno gli ulteriori banchi di prova: quanto sarà disposto a cedere Gubitosi pur di restare in sella al cavallo di viale Mazzini?