Marcello Foa è il nuovo presidente della Rai. C’è l’ok della Vigilanza con i voti a favore di M5S, Lega e Forza Italia. I “sì” sono stati 27, 3 i contrari, una scheda nulla e una bianca. Raggiunto così il quorum dei 2/3 previsto dalla legge. Hanno votato 32 componenti della bicamerale su 40. Il Pd non ha partecipato al voto.
Il via libera ufficiale di Forza Italia era arrivato già nel pomeriggio dopo l’audizione di questa mattina di Foa in cui aveva assicurato che sarà garante del pluralismo. Un segnale di tregua quello arrivato da Forza Italia non dovuto certo alle parole di Foa, ma all’intesa ritrovata con la Lega in vista delle prossime elezioni Regionali.
Nel corso dell’audizione mattutina Foa però aveva rassicurato: “Non ho mai militato in partiti, sarò garante del pluralismo”. Ripercorrendo la sua esperienza giornalistica il futuro presidente di Viale Mazzini ha ricordato anche che “Nel gruppo del Corriere del Ticino c’erano testate di diverso orientamento politico. Il mio ruolo non era di incidere sui contenuti delle testate ma di far sì che potessero svolgere nel modo migliore e con le risorse adeguate, senza alcuna intromissione. Sono abituato a discernere tra le mie opinioni e i doveri del mio ruolo di garante del pluralismo e della qualità del giornalismo – ha affermato Foa – principi a cui mi ispirerò se mi sceglierete. Non ho mai militato in un partito politico, non ho mai preso una tessera, non ho mai cercato appoggi politici per far carriera. Sono stato sempre coerente con me stesso, cercando di fare con umiltà il mio mestiere in base agli insegnamenti dei maestri, da Montanelli e Cervi. Il mandato che ho ricevuto dal governo non è politico, ma professionale, fa appello al mio percorso professionale, e io intendo onorarlo in nome dei valori del giornalismo”.
Foa ha anche parlato di sviluppo dell’informazione e meritocrazia come punti cardine del suo mandato. Ma non sono mancate critiche dall’opposizione del Partito democratico. Secondo Davide Faraone Foa non può dirigere la Rai “perchè non ne ha le competenze”. E, inoltre, Faraone aggiunge: “Suo figlio lavora con il vicepremier Salvini per il quale gestisce i social. È un altro elemento di inopportunità. Noi in tutte le sedi faremo valere la legge che lei non ha rispettato”.