Rai, endorsement Ebu per Agnes. L’opposizione: interferenza indebita

Gasparri: "Agnes presidente, ce lo chiede l'Europa". Ma le opposizioni salgono sulle barricate e attaccano: "E' un paradosso"

Rai, endorsement Ebu per Agnes. L’opposizione: interferenza indebita

Fermi tutti. Simona Agnes deve diventare la presidente della Rai, perché “ce lo chiede l’Europa”. A dirlo ieri il senatore di Forza Italia, Maurizio Gasparri. “Agnes è persona equilibrata e esperta. ‘Ce lo chiede l’Europa’, si dovrebbe dire”, ha sostenuto Gasparri, “L’Ebu, che è l’organismo europeo internazionale delle televisioni pubbliche, auspica una rapida elezione per Agnes a presidente, con una lettere rivolta alla commissione parlamentare di Vigilanza. Ce lo chiede Europa, facciamolo”, ha aggiunto il senatore ieri.

Cos’è l’Ebu e perché Gasparri sbaglia

E se ce lo chiede Ebu, come si potrebbe obiettare… Ma cos’è questo Ebu. Iniziamo da cosa non è: L’Unione europea di radiodiffusione non è certo un organismo dell’Unione Europea, dato che con Bruxelles non ha alcun legame. E sicuramente non è l’unione delle televisioni pubbliche, visto che associa anche quelle private. È una sorta di Confindustria telecomunicazioni delle televisioni, un’associazione tra produttori televisivi pubblici e privati.

L’incomprensibile appello lanciato da Curran

Incomprensibile quindi l’appello lanciato dal suo direttore generale, l’irlandese Noel Curran, direttamente alla commissione parlamentare di Vigilanza, con il quale ha sollecitato la presidente Barbara Floridia all’elezione di Agnes (membra di Ebu, tra l’altro) a presidente di viale Mazzini.

“Esortiamo la commissione parlamentare di Vigilanza a concludere quanto prima il processo di ratifica della presidente Rai”, ha detto Curran al Messaggero, poiché ritiene questo un “passo essenziale per garantire continuità, stabilità e un’efficace pianificazione a lungo termine per la Rai e per il suo pubblico”. “L’attuale incertezza”, ha aggiunto, “sta danneggiando la televisione pubblica del vostro Paese e la sua posizione sulla scena europea in un momento fondamentale. È importante che le strutture di governance dei nostri membri sostengano stabilità, indipendenza e una pianificazione a lungo termine”.

L’Ad di Ebu dimostra di non conoscere la realtà della Rai

Un’indebita interferenza – secondo le opposizioni – nelle questioni politiche italiane, quella di Curran. Che scrive: “Il ruolo dei media di servizio pubblico dell’intero continente, Rai compresa, è fondamentale nel combattere disinformazione e tutelare l’indipendenza dei media. La Rai, leader nel settore dei media digitali, ha l’opportunità di consolidare il suo ruolo nel sostenere questi valori a livello nazionale ed europeo”.

Se infatti conoscesse le vicende italiane, saprebbe che se Agnes non è stata ancora ratificata è solo perché manca un accordo politico all’interno del centrodestra. E che la pessima legge vigente (voluta da Matteo Renzi) ha un’unica forma di “garanzia”, ovvero che il presidente sia concordato con le opposizioni. Ma così non è stato, perché la maggioranza (meglio, parte di essa) ha tirato dritto su Agnes, scegliendo di schiantarsi, perché priva dei voti necessari in commissione di vigilanza.

Agnes una scelta di Forza Italia, altro che Rai indipendente dai partiti

Circa invece l’indipendenza Rai che sarebbe tutelata da Agnes, evidentemente Curran non sa che Agnes è stata indicata da un partito (cioè di Forza Italia, il partito di proprietà della Famiglia Berlusconi, che, tra le altre cose, possiede anche la Fininvest…) e che la Rai, da almeno due anni, si è trasformata in TeleMeloni, un universo dove l’informazione è controllata dal governo e quei pochi spazi di libertà – vedi Report – sono costantemente messi sotto accusa. Inoltre, se fosse più attento, Curran saprebbe che la commissione si riunisce ciclicamente, ma è paralizzata perché viene scientificamente disertata dalla maggioranza.

Insorgono le opposizioni: “Interferenza indebita nella politica italiana”

Non a caso tutte le opposizioni sono insorte, dopo l’intervento a gamba tesa del dg. “Siamo davvero sorpresi che una organizzazione sovranazionale solitamente imparziale come l’Ebu  si prenda la briga di interferire con la politica italiana andando a fare un endorsement esplicito per la candidata espressione di una forza di maggioranza alla presidenza della Rai”, si legge in una nota firmata da tutti gli esponenti di M5S, Pd, Avs e Iv in commissione di vigilanza.

Che aggiungono: “Eppure fu proprio il segretario Ebu, Curran, a dire in commissione di Vigilanza quando avevamo la fortuna di riunirci, che la legge attuale sulla governance della Rai è in contrasto con i principi del Media Freedom Act europeo. È quindi paradossale che la stessa persona adesso sponsorizzi un candidato che è esattamente espressione di quella legge che fa dipendere i vertici del Servizio Pubblico dal governo di turno”.

“Ci saremmo aspettati semmai una lettera per sollecitare il varo di una riforma prima di entrare in procedura di infrazione. Detto questo per noi la situazione non è cambiata di una virgola e spetta alla maggioranza trovare una soluzione a questo stallo senza contare su indebite interferenze esterne”, conclude la nota.