Un dato per tutti: quasi 5 milioni di telespettatori, mercoledì sera, hanno visto la partita della tanto bistrattata Coppa Italia tra Juventus e Genoa. Ascolti che hanno consegnato la vittoria della serata a Rai1. Insomma il calcio e lo sport tirano sempre al di là della competizione. Figuriamoci cosa potrebbe accadere con i Mondiali di calcio, la competizione delle competizioni. Quelli di Russia 2018, però, non saranno visibili sui canali di Viale Mazzini dove sono state fatte altre scelte che hanno messo in subbuglio la redazione di RaiSport. La tv di Stato ha rinunciato ad alzare la posta anche perché non scenderanno in campo gli azzurri.
Così le partite verranno trasmesse da Mediaset che riscatta in parte la perdita, a partire dal prossimo anno, della Champions League che tornerà su Sky. Tuttavia la Rai sarebbe vicinissima all’acquisizione dei diritti per trasmettere una gara a settimana di una delle squadre italiane impegnate nella massima competizione europea. Ma sembra proprio che non sarà sufficiente a smaltire la delusione per la perdita di Russia 2018. Perché la scelta ha fatto infuriare, oltre che la redazione sportiva, anche l’Usigrai (il sindacato Rai, ndr). Tanto che è arrivata una nota congiunta: “Un fatto gravissimo e inaccettabile sia a livello di immagine (non era mai accaduto nella storia del servizio pubblico) e sia nei confronti di tutti i cittadini. I giornalisti di Raisport erano pronti a coprire questa competizione com’è sempre avvenuto nelle passate edizioni e con grande successo non soltanto in termini di ascolti per la nostra Azienda. Il Mondiale di calcio”, si legge nella nota, “con o senza l’Italia è e resta un grande evento sportivo di interesse generale”.
Il malessere di RaiSport, canale diretto da Gabriele Romagnoli, è però molto più ampio. Anche perché l’organismo sindacale ha chiesto più volte, senza ottenerlo, un incontro con i vertici di Viale Mazzini. L’unico contentino arriverà grazie all’acquisizione, dopo otto anni di assenza, dei diritti per la trasmissione delle Olimpiadi invernali in Corea. Altro caso scottante resta quello della Formula1 che quando è andata in onda la domenica alle 14, al posto della zoppicante Domenica In, ha fatto molto meglio delle sorelle Parodi. La Rai, infatti, per quest’anno aveva acquisito soltanto i diritti per la trasmissione in diretta di alcuni dei Gran Premi della stagione automobilistica. Dal prossimo
anno, sembra quasi certo, non ci saranno più nemmeno quelli. Tutte circostanze che non fanno altro che aumentare il malcontento dei giornalisti sportivi di Viale Mazzini. Che ora sono in stato di agitazione e pronti a rispondere all’azienda con un massiccio sciopero.