Si rifiutava di andare a scuola, nonostante all’inizio fosse entusiasta di entrare in classe ogni giorno. Poi la scoperta degli abusi sessuali e l’arresto di un bidello 53enne, accusato di averla convinta ad avere rapporti sessuali. Siamo a Ragusa. Lei è una ragazza 16enne, una migrante non accompagnata, come tante che sono sbarcate in questi giorni sulle coste italiane. Frequenta una scuola media nella città siciliana. In quella stessa scuola c’era un bidello, le cui richieste, poi sfociate in violenza, sono state riprese da una telecamera che la polizia ha piazzato nella classe della scuola frequentata dalla minorenne dopo che il comportamento anomalo della ragazza era stato segnalato da un’educatrice del centro che la ospita.
“You are my wife, do you remember?”, “sei mia moglie, ti ricordi?”, cercava di convincerla in un inglese molto scolastico mentre erano soli in aula e la invitava a seguirlo: “come here… (vieni qua…)”. Fino alla proposta oscena: “Vuoi venire con me in bagno? Vieni ti do un regalo. Vuoi venire con me in palestra?”. Lui la porta in un bagno della palestra, in una zona deserta della scuola, dove abusa di lei. La ragazzina torna in classe, scappa e torna nel luogo in cui si sente protetta: la comunità che la ospita da quattro mesi, da quando è sbarcata senza familiari in Sicilia.
Ora tuto è stato denunciato, grazie al lavoro degli inquirenti che hanno ascoltato alcune compagne di scuola, gli insegnanti e gli educatori del centro dove è ospite. Violenza sessuale su minore e induzione alla prostituzione minorile i reati di cui l’uomo è accusato, aggravati dal dovere di vigilanza che l’uomo aveva sulla ragazzina e perché i fatti contestati sono avvenuti durante l’orario scolastico.