L’assessore dimissionario che rivendica i risultati ottenuto. La confusione del direttorio del Movimento 5 Stelle. E il dito nella piaga messo dal dissidente per antonomasia, il sindaco di Parma Federico Pizzarotti. Virginia Raggi sta vivendo ore difficili dopo la raffica di dimissioni che si è abbattuta sul suo cammino, già abbastanza claudicante. Il primo cittadino di Roma vuole trovare i profili per sostituire chi ha deciso di lasciare. E ha lanciato un messaggio chiaro: “Siamo determinati a lavorare per il bene della città. Queste dimissioni non ci spaventano. Diamo fastidio ai poteri forti ma siamo uniti e determinati”. Intanto Beppe Grillo, atteso a Roma lunedì per fare il punto della situazione, sembra aver rinunciato al viaggio. Preferisce lasciare la partita nelle mani dei “suoi ragazzi”.
In questo contesto complicato l’ex assessore al Bilancio, Marcello Minenna, ha salutato tutti: “In questo breve tempo sono stati raggiunti alcuni importanti punti di programma del MoVimento 5 Stelle di Roma, quali lo scongiurare l’aumento delle tariffe dall’acqua, il gettare le basi per la chiusura degli sportelli di Equitalia in Roma e tanti altri che ho riassunto nelle tabelle che pubblico. Tutti questi risultati sono stati possibili grazie al grande impegno dimostrato dai dirigenti, dai dipendenti di Roma Capitale e delle Società Partecipate, nonché dal mio magnifico Staff”. Insomma, nessuna spiegazioni sul suo passo indietro della giunta.
Da Parma Federico Pizzarotti, pur senza citare esplicitamente la situazione del Campidoglio, ha rilanciato l’appello al confronto nel Movimento 5 Stelle: “Tempo fa, rilanciando l’idea di un meetup nazionale, ovvero un’assemblea nazionale tra cittadini e portavoce, scrissi pubblicamente a Beppe Grillo queste testuali parole: “Ti chiedo: la volontà è quella di lasciare che le varie correnti del Movimento lo logorino dall’interno?”. Piaccia o no, lo accettiate o no, è quello che sta avvenendo”, ha scritto su Facebook. E poi ha aggiunto: Sono due anni che mi spendo per l’idea di un meetup nazionale, allo scopo di neutralizzare le correnti e per rendere pubblico il dibattito politico interno al Movimento. Sono due anni che chiedo di fare rete tra i sindaci per superare crisi politiche e amministrative e mettere in campo buone pratiche di amministrazione, semplicemente “sfruttando” l’esperienza di chi fa il sindaco già da qualche anno”. Così Pizzarotti ha chiuso il suo ragionamento: “La risposta è stata una scandalosa e arbitraria sospensione nei miei confronti, che non poggia su nessun regolamento interno, e che dura da oltre 100 giorni. Piaccia o no, lo accettiate o no, questa è la verità”.