Sulla Quota 103 arrivano i chiarimenti dell’Inps per accedere alla pensione anticipata nel 2024. Per uscire dal lavoro prima dell’età di vecchiaia serviranno 62 anni e 41 di contributi, con un periodo di decorrenza più lungo rispetto a quello dello scorso anno.
Una circolare dell’istituto di previdenza spiega le regole previdenziali cambiate con l’ultima manovra: il requisito anagrafico dei 62 anni non è adeguato agli incrementi della speranza di vita e “ai fini del perfezionamento del requisito contributivo è valutabile la contribuzione a qualsiasi titolo versata o accreditata in favore dell’assicurato”.
I requisiti per la Quota 103 e quando si può andare in pensione: la circolare Inps
La circolare ricorda che resta il requisito dei 35 anni di contribuzione al netto dei periodi di “malattia, disoccupazione e/o prestazioni equivalenti, ove richiesto dalla gestione a carico della quale è liquidato il trattamento pensionistico”.
I lavoratori che maturano questi requisiti nel 2024 possono accadere alla Quota 103 in qualsiasi momento successivo all’apertura della finestra. Poi la pensione anticipata decorre dopo sette mesi dalla data di maturazione dei requisiti, quindi non prima di agosto. Per i lavoratori della pubblica amministrazione la decorrenza è invece quella del 2 ottobre
Il taglio e il valore massimo dell’assegno
La pensione anticipata viene determinata seguendo le regole di calcolo del sistema contributivo e viene riconosciuta per un valore lordo mensile massimo non superiore a quattro volte il trattamento minimo. Cifra che per il 2024 è di 2.394,44 euro.
L’Inps ricorda inoltre che fino alla fine del 2026 l’età per l’accesso alla pensione di vecchiaia è di 67 anni, ma chi ha i requisiti per la pensione anticipata e decide comunque di restare al lavoro può rinunciare all’accredito dei contributi a suo carico per riceverli in busta paga. Ovviamente poi questo vuol dire un taglio dell’importo sulla successiva pensione. Questa scelta comunque non può avere una decorrenza antecedete al 2 agosto per i lavoratori dipendenti privati e al 2 ottobre per la Pa.