Chi si ricorda dei butteri, gli allevatori a cavallo che tengono a bada il bestiame? Lavoro nobile, fonte di ispirazione per numerosi film della stagione d’oro italiana. Ebbene, non sono mai morti (e ci mancherebbe). Si cercano come il pane, specie al Quirinale. Specie se a cercarli è Sergio Mattarella. Qualcuno dirà: che c’entra mai il nostro Presidente della Repubblica con gli allevatori di bestiame a cavallo? C’entra. E a dirlo è un concorso, indetto proprio dal Quirinale, per individuare “due figure esperte nel settore allevamento bestiame (butteri) da inserire, previo superamento del periodo di prova, nei ruoli della carriera ausiliaria tecnica” della Tenuta presidenziale del Segretariato generale della Presidenza della Repubblica e da adibire alla Tenuta presidenziale di Castelporziano, dove spesso si reca il Presidente Mattarella. Un’attività, peraltro, per nulla facile dato che prevede non solo la cura e la custodia degli “allevamenti zootecnici bovini ed equini da effettuarsi prevalentemente a cavallo”, ma anche vaccinazioni e trattamenti sanitari, ferratura e cura degli zoccoli. Per non parlare, anocra, della “cattura e doma, cura dei cavalli di servizio e della selleria” e l’assistenza ai parti.
Ma non basta. E allora, oltre ai butteri, Mattarella è alla ricerca anche di altri due addetti, questa volta dediti al “settore della tutela e gestione ambientale con specifica esperienza in attività di inanellamento dell’avifauna” da inserire, anche loro, nel ruolo della carriera ausiliaria tecnica della Tenuta presidenziale del Segretariato generale della Presidenza della Repubblica e da adibire alla Tenuta presidenziale di Castelporziano. Ma anche qui le competenze devono essere diverse e tutte specifiche. Si va dalla “sorveglianza del territorio” alla gestione della fauna selvatica (anche tramite “catture ed abbattimenti selettivi”), fino all’identificazione dell’avifauna e all’intervento in caso di incendi boschivi.