Soddisfazione da una parte, battaglia dall’altra. La partita di Napoli, contrariamente a quanto si potrebbe pensare, è tutt’altro che chiusa. Perché, nell’epoca del renzismo più sfrenato e in chiave ballottaggio, saltano completamente gli schemi. E così se da una parte Luigi De Magistris mantiene la barra dritta, dall’altra Gianni Lettieri rilancia e, ora, apre direttamente al Partito Democratico.
Ma partiamo dal sindaco uscente. L’ex pm é rimasto blindato nella sua stanza all’hotel Oriente, suo quartier generale, e non si é fatto vedere. Addirittura al sindaco non sarebbero piaciute nemmeno dichiarazioni di alcuni arancioni che troppo presto hanno dato per scontato che ci sarà un ballottaggio probabilmente con Lettieri. Si sono susseguite poi altre dichiarazioni di suoi fedelissimi che hanno fatto professione di cautela. Una piccola incomprensione in una notte che a prescindere dal risultato finale tutti gli arancioni hanno vissuto all’insegna della tranquillitá e dell’ottimismo. Perché per gli arancioni il risultato è chiaro ed è all’insegna del grande entusiasmo. Se infatti 5 anni fa la vittoria poteva essere figlia della protesta e del vento dell’antipolitica, la valanga di consensi arrivati ieri, dopo 5 anni di governo non semplici segnano per de Magistris una svolta. Ed è la prova che è la città (quasi la metà di essa) a stare direttamente con de Magistris, senza l’esigenza della mediazione dei partiti.
LA CONTROFFENSIVA – Ecco, i partiti. È probabile che ora faranno di tutto per contrastare l’ex pm. Gianni Lettieri lo sa. Ed è proprio per questo che il candidato sindaco di centrodestra ha dichiarato: “Ho mantenuto il mio primo impegno: sono andato al ballottaggio. Lui, de Magistris, continua a fare promesse che non mantiene: non ha vinto al primo turno come aveva detto”. Lettieri dice di parlare a tutti coloro che non si riconoscono nell’azione dell’ex pm: “Un grande fronte si è ribellato al malgoverno della città. Tra votanti e non votanti 4 su 5 sono stanchi delle promesse non mantenute, dell’odio, delle intimidazioni, dell’isolamento istituzionale. Quattro su cinque vogliono una città decamorrizzata e con le tasse più alte, incrementate in 5 anni del 138 per cento. I bus sono più che dimezzati, la differenziata è al palo, le buche sono ovunque. E allora dobbiamo guardare a questo 80 per cento, che ha detto no a de Magistris. Sono convinto che possono esserci conversioni sulla via del buon senso. Insieme scriviamo la pagina più bella della storia della cittá. Ringrazio i ragazzi del mio staff e tutti i candidati, abbiamo ottenuto un risultato storico ovvero portare al ballottaggio il sindaco uscente. Non è mai successo prima”. Ed ecco l’appello: “Non voglio tirare per la giacca nessuno ma ho un programma concreto. Parliamone. Il Pd? Non so se la base sia lontana da me, per me non esistono destra e sinistra, io penso solo ai problemi di Napoli. A Renzi dico: mantenga le promesse, io da sindaco gli staró con il fiato sul collo”. Insomma, porte aperte anche al centrosinistra. Tutti insieme appassionatamente.