I nodi sul decreto sicurezza, che sarà in aula al Senato la prossima settimana, saranno affrontati nella giornata di mercoledì, a Montecitorio, nel corso di un’assemblea parlamentare congiunta del Movimento 5 stelle che si preannuncia molto tesa. Il provvedimento, voluto dal ministro dell’Interno Matteo Salvini, ha già scatenato, infatti, polemiche e osservazioni critiche all’interno del M5S.
I quattro senatori dissidenti, Gregorio De Falco, Paola Nugnes, Elena Fattori e Matteo Mantero, hanno presentato emendamenti non condivisi con i vertici del Movimento e il capogruppo M5s a Palazzo Madama, Stefano Patuanelli, ha già annunciato che se voteranno contro la fiducia “sarebbero fuori dal Movimento”. Il capogruppo ha aggiunto che non si tratta “di un problema di temi che vengono posti, che forse possono essere condivisi anche da altri colleghi” ma “dal modo in cui vengono posti”. “Per ottenere la chiusura del cerchio – ha poi aggiunto il capogruppo pentastellato al Senato – bisogna andare avanti compatti. Se ci si presenta compatti si ottengono risultati in ordine sparso si ottiene meno”.
“La dialettica sta migliorando il dl sicurezza” ha detto uno dei quattro dissidenti, il senatore Gregorio De Falco, ribadendo di non aver “mai avuto minacce”. “Abbiamo registrato – ha aggiunto – qualche miglioria al testo anche importanti, però il punto di approdo è ancora lontano: il risultato non è ancora soddisfacente, ma il lavoro prosegue”.