di Stefano Sansonetti
Metti una fondazione infarcita di politici e sindacalisti. Metti che negli ultimi due anni ha vinto una quarantina di appalti pubblici incassando milioni di euro. Nulla di illegale, ci mancherebbe. Ma forse qualche questione di opportunità potrebbe anche porsi, sebbene in Italia il principio sia labile. Benvenuti nel poliedrico mondo della Fondazione Giacomo Brodolini, dal nome dell’ex ministro socialista del lavoro che fu tra gli artefici dell’ormai “ammaccato” Statuto dei lavoratori. Nata come fondazione di ricerca, nel frattempo la Brodolini è riuscita a far fortune economiche specializzandosi nelle attività di consulenza e valutazione delle spese dei fondi europei effettuate dagli enti locali. Un mare magnum in cui ballano miliardi versati dall’Europa e notoriamente spesi male dall’Italia.
IL PERIMETRO. In queste aree la Brodolini ha vinto negli ultimi due anni qualcosa come 42 appalti, spesso e volentieri appoggiandosi ai veri campioni internazionali della consulenza e assistenza in tema di fondi Ue, ovvero PwC (PricewaterhouseCoopers) ed EY (Ernst&Young). Ma chi c’è dietro questa dinamica fondazione? I sindacalisti la fanno da padrone. Nel Cda, tra gli altri, ci sono Carlo Ghezzi, ex segretario confederale della Cgil, Anna Rea, segretario confederale della Cgil, Saul Meghnagi, già presidente dell’Istituto superiore di formazione della Cgil, Giorgio Santini, senatore del Pd ed ex segretario confederale della Cisl, Emilio Gabaglio, ex presidente delle Acli ed ex dirigente della Cisl, Franco Liso, ex sottosegretario al ministero del lavoro all’epoca del Governo Dini, Umberto Gentiloni Silveri, consulente della Regione Lazio guidata da Nicola Zingaretti (60 mila euro dal primo agosto 2014 al 31 dicembre 2015) e parente dell’attuale ministro degli esteri Paolo Gentiloni. Vicepresidente della fondazione, poi, è Giorgio Benvenuto, ex senatore Pd, ex segretario del Psi ed ex segretario generale della Uil.
L’ATTIVITA’. Un bel parterre de rois. Le cui competenze hanno permesso di vincere appalti, tra gli altri, ai Ministeri di lavoro, agricoltura, economia, Presidenza del consiglio, Regioni (Liguria, Marche, Umbria, Friuli Venezia Giulia, Puglia), Commissione e Parlamento Ue, Governi esteri come la Turchia e il Guatemala. Di recente la Brodolini ha vinto, con Ernst&Young capofila, una gara della Commissione Ue per valutare alcuni progetti finanziati dai fondi europei sul tema dell’inclusione. Un po’ più di tempo fa, stavolta con Pwc, si è aggiudicata una gara del Parlamento Ue per una consulenza sulle politiche dell’occupazione. Sempre con Pwc ha incassato una commessa da Bruxelles per lo sviluppo di una terminologia standard che possa favorire l’incontro tra domanda e offerta di lavoro. Ma si tratta solo di alcuni esempi, per una fondazione che da anni fa affari in grande.
Twitter: @SSansonetti