Quei legami imPopolari dell’Etruria. La banca di papà Boschi e i rapporti con la merchant bank all’amatriciana vicina ad Alfio Marchini e Aurelio Regina

di Stefano Sansonetti

Spunta pure una bella triangolazione con la merchant bank all’“amatriciana”, molto ben introdotta in certi salottini romani. Non c’è niente da fare, man mano che i giorni passano il mosaico dei rapporti costruiti negli anni dalla Banca Popolare dell’Etruria si arricchisce di nuove tessere. Per esempio quelle che conducono direttamente a Methorios Capital, istituto romano di consulenza finanziaria che ha tra i suoi azionisti l’ex candidato sindaco di Roma, Alfio Marchini, e alcuni fondi d’investimento che portano dritti in Lussemburgo. Si tratta dell’ennesima dimostrazione di come la Popolare dell’Etruria, sulla cui tolda di comando fino a poco tempo fa c’era in qualità di vicepresidente Pier Luigi Boschi (padre dell’attuale ministro per la riforme Maria Elena Boschi), avesse troppo spesso occupazioni che “trascendevano” il sempre sbandierato rapporto con il territorio.

LO SCENARIO
La rete diventa interessante, soprattutto adesso che la banca è finita nel ciclone provocato in primis dal commissariamento deciso da Bankitalia, poi dalla travagliata riforma del settore portata avanti dal governo di Matteo Renzi. Diciamo subito che la popolare dell’Etruria, dall’ultimo azionariato aggiornato al 9 gennaio del 2015, risulta essere in possesso dell’1,41% di Methorios. Verosimilmente si tratta dell’eredità di quanto accaduto nel gennaio del 2012, quando l’istituto di credito popolare decise di aderire a un aumento di capitale nella merchant bank romana versando 1,5 milioni di euro. I rapporti tra le parti si sono ulteriormente rafforzati quando Methorios ha deciso di entrare nella società consortile Palazzo della fonte, di cui ancora oggi detiene l’8,6%. In pratica Palazzo della fonte è un consorzio a cui a dicembre del 2012 la banca popolare conferì un pacchetto di 59 immobili per un valore di mercato di 82,2 milioni di euro. L’operazione, dettata sulla carta dalla necessità di rendere più efficiente la gestione del mattone della banca, in realtà rispondeva all’esigenza di incassare liquidità per dare respiro ai conti. Nel consorzio c’è pure Manutencoop, big delle coop rosse, in compagnia di numerosi altri soci. Secondo le risultanze di un’ispezione della Banca d’Italia alcuni di essi avrebbero partecipato all’acquisto degli immobili utilizzando finanziamenti erogati dalla stessa Etruria. Insomma, un’operazione non proprio da manuale. Ma tornando a Methorios è interessante vedere tra chi è diviso il capitale. Il primo azionista della società, quotata all’Aim di Milano e di recente approdata anche alla borsa di Parigi, è Futura Funds Sicav con il 32,1% del capitale. Si tratta di un veicolo che, andando a salire, fa capo al fondo lussemburghese Optimum Asset Management, gestito dal finanziere Alberto Matta. Nel novembre del 2013 Optimum e Matta sono finiti nel mirino dell’Ufficio finanza di Enasarco (ente di previdenza degli agenti di commercio), che ha mosso dure contestazioni a proposito della gestione di alcuni investimenti che l’ente aveva affidato al fondo lussemburghese. Per la stessa vicenda Optimum e Matta, che hanno sempre respinto ogni addebito, sono finiti all’interno di un’interrogazione parlamentare presentata il 4 marzo 2014 dalla grillina Roberta Lombardi, ancora senza risposta.

GLI ALTRI
Nel capitale di Methorios, con il 12,6% ciascuno, ci sono poi Fabio Palombo ed Ernesto Mocci, rispettivamente presidente e Ad della merchant bank. Con il 16,6%, invece, troviamo Lujan spa, veicolo direttamente riconducibile all’ex candidato sindaco di Roma Alfio Marchini, ormai noto nella capitale col soprannome di “Arfio”. E con il 3,23% delle azioni c’è pure Bridge Capitals, società di consulenza finanziaria all’epoca fondata (e poi ceduta) dal banchiere “rosso” Vincenzo De Bustis, già direttore generale del Monte dei Paschi e molto vicino a Massimo D’Alema. Infine di una micropartecipazione in Methorios è accreditato anche Aurelio Regina, già vicepresidente di Confindustria e capo degli industriali romani. Il quale, come emerge da alcune brochure reperibili su internet, della merchant bank all’“amatriciana” è stato anche consulente.

Twitter: @SSansonetti