Nel 2017 gli avevano bruciato la casa di campagna. Oggi hanno sparato quattro colpi di pistola contro la vetrata della sua segreteria a Licata. Per il deputato regionale siciliano del Movimento Cinque Stelle, Angelo Cambiano, 43 anni, ex sindaco della città dell’Agrigentino, le intimidazioni mafiose non finiscono mai. Colpa, o meglio, merito, del suo impegno nella lotta contro l’abusivismo edilizio.
La battaglia di Cambiano contro l’abusivismo
Quando era sindaco di Licata, dieci anni fa, era definito “il sindaco demolitore”, perché accusato di volere gettare per strada intere famiglie per la sua battaglia contro l’abusivismo che sfociò nell’abbattimento di alcuni immobili costruiti illegalmente entro i 150 metri dalla costa. Tensioni sociali che Cambiano pagò caro, dovendo riconsegnare la fascia di primo cittadino, dopo che il Consiglio comunale lo sfiduciò ad appena due anni dall’insediamento, ufficialmente per aver fatto perdere finanziamenti al municipio.
In quel periodo Cambiano subì l’incendio della casa di campagna e di un terreno di famiglia; poi ricette diverse lettere di minaccia, tanto che il Comitato per l’ordine e la sicurezza gli assegnò la scorta, servizio interrotto qualche anno fa.
Il sostegno di Conte
“Colpi di arma di fuoco contro gli uffici del nostro deputato regionale Angelo Cambiano, che in passato è stato già vittima di intimidazioni per aver fatto demolire immobili abusivi. Angelo, il Movimento è al tuo fianco, non abbasseremo mai la testa in ogni angolo del Paese”, ha scritto sui social il presidente del M5s, Giuseppe Conte.
“Se qualcuno pensa di intimidirlo, dovrebbe già sapere che Angelo non ha mai fatto passi indietro davanti a simili episodi, anzi lo hanno sempre fortificato. Lo Stato saprà rispondere con forza a questo ennesimo tentativo di fermarlo”, ha dichiarato l’europarlamentare M5S, Giuseppe Antoci.
Anche i deputati e senatori siciliani del M5S si sono dichiarati “vicini al deputato regionale del M5S Cambiano dopo l’ennesima indegna intimidazione subita. È fondamentale che la società e le istituzioni si stringano attorno a lui. L’impegno di Angelo per la legalità è un esempio per tutti, e simili atti non devono né rallentare né fermare chi combatte per il bene comune. Uniti e determinati, continueremo a difendere chi come Angelo lotta con coraggio per un futuro migliore. La nostra solidarietà va a lui e alla sua famiglia”.
A Cambiano la solidarietà di Schifani
Solidarietà a Cambiano è stata espressa anche dal presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani: “Esprimo la mia piena solidarietà ad Angelo Cambiano per l’intimidazione subita e la più ferma condanna per l’atto criminale compiuto ai danni della sua segreteria politica. Auspico che le indagini facciano quanto prima piena luce sui responsabilità di un gesto vile che, sono certo, non condizionerà in alcun modo il lavoro svolto dal deputato nel Parlamento regionale e sul territorio”.