Fumata nera anche al quarto scrutinio per l’elezione del Capo dello Stato (qui il video). Il più votato, come era già avvenuto ieri (leggi l’articolo), è stato ancora l’attuale inquilino del Quirinale, Sergio Mattarella con 166 voti, seguito, a sorpresa, dal pm antimafia Nino Di Matteo (56), da Luigi Manconi (8), Marta Cartabia (6), Mario Draghi (5), Giuliano Amato (4), Pierferdinando Casini (3), Elisabetta Belloni (2).
Ma come era avvenuto per la prima, la seconda e la terza votazione, a vincere sono state le schede bianche. M5S, Pd e Leu hanno votato scheda bianca, lo stesso ha fatto Italia viva. Nel centrodestra ben 441 grandi elettori su 453 si sono astenuti.
“Continuo a essere fiducioso e ottimista per natura, confido che domani ci sarà il presidente della Repubblica. Il mio obiettivo è tenere unito il centrodestra e la maggioranza di Governo” ha detto il leader della Lega, Matteo Salvini, parlando con i cronisti fuori da Montecitorio. “Offriremo proposte di altissimo livello. Voglio risolvere la questione bene – ha detto ancora il leader del Carroccio -, in fretta, col più ampio consenso. I no li lascio ad altri. Conto di portare sui tavoli alcuni profili che spero raccolgano il sì di tutti. Mi si chiedono personalità al di fuori della politica, senza tessere in tasca, apprezzate a livello nazionale e internazionale”.
“Il mio obiettivo – ha aggiunto Salvini – è tenere unito il centrodestra e tenere unita la maggioranza. Confido che domani sia la giornata buona. Confido che domani sia la giornata buona” . Che segnale sono i voti per Sergio Mattarella? “Di stima per il lavoro fatto, ma ha già più volte ribadito di non essere disponibile”.
“Si è fatto qualche passo avanti, io guardo le cose con fiducia e ottimismo, occorre uscire dalla logica dei vincitori e vinti” ha commentato, invece, il segretario del Pd Enrico Letta. “Noi abbiamo dato la nostra disponibilità, la confermiamo e rimane immediata. Noi lavoriamo per il Paese” ha detto il presidente del M5S, Giuseppe Conte. “Vorrei chiarire che noi abbiamo fatto delle proposte ufficialmente – ha aggiunto l’ex premier – e aperto un confronto perché nessuna colazione può pensare di eleggere un presidente di parte, che non rappresenti tutti”.