I dati della pandemia degli ultimi giorni evidenziano un rallentamento della corsa del virus SarsCov2. Così le Regioni tornano all’attacco sul tema dei criteri da rivedere. Infatti i presidenti hanno messo nero su bianco tutte le loro richieste da sottoporre al Governo. I temi caldi sono quelli su cui si discute da inizio anno: il sistema a colori, le quarantene e i ricoveri in ospedale.
POMO DELLA DISCORDIA. Nello specifico si chiede l’eliminazione del sistema a colori, la semplificazione delle quarantene scolastiche e la distinzione tra ricoverati per e con Covid. Il prossimo passo sarà un vertice in Conferenza Stato-Regioni, rimandata per l’elezione del presidente della Repubblica. Di certo, il passo dei governatori tocca tutti i temi più spinosi delle scorse settimane, compreso quello della pressione ospedaliera. Nello specifico Massimiliano Fedriga, presidente del Friuli Venezia Giulia e della Conferenza dei Governatori, spiega che bisogna “superare definitivamente il sistema a colori delle zone di rischio assieme all’esigenza che la sorveglianza sanitaria sia riservata ai soggetti sintomatici – dice Fedriga – rappresentano i caposaldi di un documento che sarà inviato al governo”. Non solo: va poi semplificata “la sorveglianza nelle scuole” per “non interrompere continuamente l’attività didattica in presenza”.
In sostanza, i governatori ritengono “opportuno tenere in isolamento solo gli studenti positivi sintomatici”. Quindi la nuova richiesta affinché venga rivista “la classificazione dei ricoveri Covid evitando di includere i pazienti positivi ricoverati per altre patologie”. Di conseguenza verrebbero, così, scongiurate possibili restrizioni ma non di certo eliminato il problema della pressione sugli ospedali. Qualsiasi positivo che giunge in ospedale, infatti, va in ogni caso messo in isolamento. Le posizioni sono tuttavia “condivise”, sottolinea il presidente della Conferenza delle Regione, “in modo unanime”.
Ma la linea è condivisa da tutti i presidenti. Così il sistema a colori e il conteggio dei positivi ricoverati “sono tutte cose che appartengono al passato: non sono più coerenti con la situazione della pandemia oggi e pertanto vanno modificate e vanno modificate in fretta”, secondo il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti. Sulla scuola, ha aggiunto la proposta è che i sintomatici “stanno a casa, tutti gli altri continuano con la loro vita, specie se vaccinati”.
LEZIONI DI CAOS. “Basta caos nelle scuole: chi è vaccinato con tre dosi non deve andare in didattica a distanza. Restino a casa solo i positivi e chi non è vaccinato”, sostiene anche il presidente della Toscana Eugenio Giani. “I presidenti delle Regioni, di vario orientamento politico sono tutti compatti: serve un salto di qualità con un adeguamento delle misure Covid all’andamento della pandemia”, ha aggiunto segnalando che “questa è un’esigenza che sente chi è vicino ai territori”. Di “priorità” parla il governatore piemontese Alberto Cirio, mentre per l’assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D’Amato, è “giunto il momento di semplificare la vita a coloro che hanno completato le vaccinazioni” anti-Covid.
Tutto questo mentre anche l’Europa si prepara ad abbandonare la mappa del contagio, sino ad oggi criterio principale per definire le aree più colpite dalla pandemia Covid 19 e dunque sottoposte a maggiori restrizioni di viaggio, in favore di un approccio “individuale”. Così non ci sarà nessuna restrizione, per chi ha il Green Pass, per gli spostamenti in Europa.