Tutto come previsto. Le indiscrezioni sono state confermate: l’Italia aumenterà i suoi contributi al bilancio della Nato. Ad annunciarlo è stato direttamente il presidente degli Stati Uniti Donald Trump. In un’intervista concessa all’Associated Press, come scrive Repubblica, Trump ha spiegato fra le altre cose, che la visita del premier italiano Paolo Gentiloni è stata un successo e che ora si aspetta risultati concreti per quanto riguarda i bilanci della Nato.
“Con il primo ministro italiano abbiamo scherzato: ‘forza, dovete pagare, dovete pagare’, gli ho detto. E pagherà”. Al tentativo del giornalista di Ap di avere dettagli più concreti, Trump ha glissato: “Finirà per pagare. Ma prima di me nessuno glielo aveva chiesto. Nessuno. Nessuno gli aveva chiesto di pagare. Questo è quello che intendo quando dico che la mia è un tipo di presidenza diversa dalle altre”.
Vedremo come farà l’Italia. La richiesta Nato, infatti, mira ad alzare il contributo per le spese militare dei Paesi europei al 2% del loro Pil. C’è da tener presente che gli Stati Uniti destinano a spese per la Difesa (Nato inclusa) più del 4% del loro Pil, mentre i Paesi europei, salvo qualche eccezione, sono fermi all’1,5%. Per l’Italia la percentuale è 1,1%, ma se nel calcolo si aggiungono (come vorrebbe il ministero della Difesa) gli stanziamenti del ministero per lo Sviluppo economico per i programmi militari e quelli per le missioni estere, si arriverebbe all’1,4%. Il problema, però, è che alzare la spesa al di sopra del 2% per l’Italia sarebbe poi un problema con l’Unione europea, dato che vorrebbe dire quasi certamente sforare il patto di stabilità.
Da Palazzo Chigi al momento non arrivano conferme né smentite alle parole del presidente americano. Nelle prossime ore vedremo cosa accadrà. A parlare però è stata il ministro della Difesa Roberta Pinotti che di fatto ha confermato l’indiscrezione: “Tutti i paesi della Nato hanno sottoscritto un documento in cui si impegnano a portare il budget della difesa al 2%, l’Italia e’ oggi all’1,18%, l’equivalente di 24 miliardi di euro. Immaginare che si possa immediatamente raddoppiare e’ irrealistico. Ad oggi abbiamo fermato il declino del bilancio della difesa, negli anni passati ci sono stati numerosi tagli. Con gradualità e compatibilmente con il fatto che il Paese ha bisogno di numerose cose, sapremo rispondere agli impegni sottoscritti”. Lo ha detto il ministro della Difesa nel corso della registrazione della puntata speciale di Petrolio, BacK to Iraq, condotto da Duilio Giammaria in onda domani alle 23.20 su Rai1.