di Stefano Sansonetti
Inamovibili signori degli ordini degli avvocati e dei consulenti del lavoro, ai cui vertici sono imbullonati ormai da 10 anni. Ma anche consiglieri di amministrazione di Finmeccanica, grazie alla quale cumulano ai loro già ricchi redditi professionali i compensi erogati dalla società e i gettoni di presenza per la partecipazione ai vari comitati. Non c’è che dire, per Guido Alpa e Marina Elvira Calderone, rispettivamente presidente del Cnf (Consiglio nazionale forense) e numero uno dell’ordine dei consulenti del lavoro, gli impegni sembrano proprio non mancare. Al punto che vien da chiedersi se riescano a trovare il tempo per fare tutto. E a occuparsi di settori delicati come quello, per esempio, dell’aerospazio. Per carità, nessuno mette in dubbio la storia accademica di Alpa. Ordinario dal 1991 all’università La Sapienza di Roma, dove insegna diritto civile e diritto privato comparato, è presidente del Consiglio nazionale forense dal 2004. Un’eternità. E dallo scorso maggio si è sistemato come indipendente nel consiglio di amministrazione di Finmeccanica su indicazione del ministero dell’economia.
IL QUADRO. Lo stesso dicasi per la Calderone, dal 2005 presidente dei consulenti del lavoro, anche lei finita come indipendente nel Cda della società guidata dall’amministratore delegato Mauro Moretti su indicazione del dicastero di via XX Settembre. Sia chiaro, niente di illegittimo. Ma è appena il caso di far notare che Alpa (professore universitario e avvocato con tanto di studio) e la Calderone (consulente del lavoro) vantano una serie di impegni professionali che li tengono a dir poco occupati. La Calderone, tra l’altro, è anche presidente del Cup, il Comitato unitario delle professioni. E poi c’è una bella cuccagna stipendiale. Entrambi hanno redditi professionali a dir poco cospicui. Ai quali potranno aggiungere compensi Finmeccanica tutt’altro che marginali. Dall’ultima Relazione sulla remunerazione della società, relativa al precedente consiglio di amministrazione ma comunque indicativa, si apprende che un consigliere incassa 60 mila euro lordi l’anno. A questi si devono aggiungere gli emolumenti percepiti per la partecipazione ai vari comitati di Finmeccanica: 2.500 euro lordi l’anno per ciascun membro, che diventano 7.500 per il presidente, più 2 mila euro “a titolo di gettone di presenza corrisposto in occasione di ogni riunione del comitato”. Ora, Alpa risulta presidente del comitato nomine e membro del comitato controllo e rischi di Finmeccanica, mentre la Calderone siede nel comitato nomine e in quello per la remunerazione. Insomma, per loro sarà cumulo. Dalla griglia dei compensi complessivi percepiti dal precedente Cda, emerge che i consiglieri di amministrazione hanno intascato tra i 69 e i 92 mila euro. Tra l’altro, pur essendo nominati su indicazione del Tesoro, Alpa e Calderone non saranno obbligati a riversare al dicastero i compensi ottenuti da Finmeccanica, dato che la retrocessione è prevista solo per i consiglieri di amministrazione che siano anche dipendenti di via XX Settembre. Naturalmente La Notizia ha contatto i diretti interessati, per sapere come mai due presidenti di ordini professionali siano finiti nel Cda di Finmeccanica.
LE RISPOSTE. Alpa, per il tramite della segreteria del suo studio legale, ha preferito non dire nulla rinviando all’ufficio stampa della società. La Calderone, con trasparenza e disponibilità, ha spiegato che con la sua nomina nel Cda si è concretizzata “la volontà di portare la professionalità specifica di una categoria, quella dei consulenti, che nel corso del tempo ha mostrato sensibilità per i temi del lavoro e della crescita”. Ma che c’entra questo con l’aerospazio? “In un Cda ci si occupa di tanti aspetti”, ha replicato la Calderone, “dalle politiche legate al management a quelle della gestione del personale”. Quanto alla disponibilità di tempo, la presidente dei consulenti ha sostenuto di poter essere sempre presente e disponibile: “Faccio 160 convegni l’anno, faccio la professionista e posso tranquillamente fare il consigliere di amministrazione di Finmeccanica”. Perché questo incarico, ha concluso, “non l’ho cercato io e non ne avevo bisogno”.
Twitter: @SSansonetti