Quando l’impresa crea ponti: il miracolo economico di Borgia Group tra la Sicilia e la Lombardia

Quando l'impresa crea ponti: il miracolo economico di Borgia Group tra la Sicilia e la Lombardia

Quando l’impresa crea ponti: il miracolo economico di Borgia Group tra la Sicilia e la Lombardia

Gli uomini sono ponti, sono fatti per creare connessioni, collegamenti e realizzare sogni che spesso diventano lavoro per molti, anzi, quando sono così virtuosi per moltissimi. Questo è quello che stanno facendo Saverio e Vittorio Borgia, due giovani imprenditori palermitani da 12 anni nel mondo della ristorazione che diventano ogni giorno eccellenza e puntano al mercato estero.

Saverio Borgia ha il profilo del figlio di una Palermo che allarga le braccia per farti andare altrove e che ti stringe forte quando fa ritorno, ed è un figlio grato che ha capito dove mettere radici.

Borgia Group, 12 anni di impresa tra Sicilia e Lombardia

Un bilancio, quello del Borgia Group, che sfiora i 12 milioni di euro, 215 dipendenti, tutti assunti con regolari contratti a tempo indeterminato, 12 locali fra “diretti”, in partnership e in apertura. 12 anni di attività nella ristorazione fra Milano e Palermo e che nei prossimi mesi prevede 4 nuove aperture: due in Lombardia e altrettante in Sicilia.

Dipendenti premiati

La gestione d’impresa per il gruppo Borgia punta alla qualità del lavoro e al benessere dei dipendenti. Il concetto è quello di wellbeing aziendale, lo stare bene nel posto in cui si lavora e dove si sta la maggior parte del tempo. non è una novità che le strutture più efficienti sono quelle con dipendenti soddisfatti e un “clima interno” sereno e partecipativo. Soprattutto dopo la pandemia.

Sondaggio Ipsos

In un recente sondaggio Ipsos condotto per il World Economic Forum in 30 Paesi, l’82% delle aziende considera la salute dei dipendenti una priorità, ma molte non hanno una strategia ben definita di benessere nella propria cultura aziendale, nell’attrazione di talenti e negli obiettivi di performance. Il 28% dei dipendenti dichiara di avere difficoltà a concentrarsi sul lavoro dopo la diffusione del virus a causa della propria instabilità emotiva, il 20% impiega più tempo per completare le proprie attività e il 15% ha problemi a pensare, ragionare o decidere.

Viaggio ad Abu Dhabi a Dubai

«Un’idea che portiamo avanti da tre anni – spiega Borgia – con noi partiranno alcuni dei ragazzi che si sono maggiormente distinti nel corso dell’ultimo anno. È un modo per conoscersi meglio anche al di fuori dell’orario di lavoro, rinsaldare il gruppo, fare nuove esperienze insieme e, perché no, premiare l’impegno. Proprio per questo – continua Saverio Borgia – quello del viaggio aziendale è diventato per noi un appuntamento aziendale. Pensiamo sempre a destinazioni che possano concedere un giusto equilibrio di svago ma che siano comunque attinenti alle nostre attività imprenditoriale. Dare uno sguardo a come funzionano le cose altrove è importante e durante l’anno, ovviamente, non è sempre possibile. Per noi potere “studiare” con le persone con cui trascorriamo per lavoro la maggior parte delle nostre giornate è importante e soprattutto gratificante».

I Borgia prima generazione d’impresa

Non sono figli d’arte, anzi, Saverio e Vittorio Borgia sono la prima generazione che si cimenta con professionalità, determinazione e tenacia nel mondo della ristorazione con l’utilizzo in cucina di prodotti di altissima qualità, in luoghi centrali delle città, sempre attenti al biologico e all’impatto zero sull’ambiente.

“Stiamo per chiudere nuove collaborazioni e siamo pronti ad aprire nuovi locali – spiega Saverio Borgia – Ma il nostro occhio è puntato verso l’estero. Entro il 2026 vorremmo proiettarci su Londra e iniziare ad andare con il Borgia Group fuori dai confini nazionali”.

Saverio Borgia, il leone di Sicilia

È un vero leone di Sicilia, Saverio Borgia, 37 anni, laureato al Politecnico di Milano in ingegneria meccanica, premiato nel 2023 da Assolombarda come: “Miglior Futuro Giovane Imprenditore. Subito dopo la laurea, Saverio, ha le idee chiare: non vuole finire a timbrare il cartellino in una azienda del Nord e quindi torna a Palermo e lì si rimbocca le maniche e inizia a costruire il suo impero con il fratello Vittorio. Ci racconta la sua storia camminando tra i vicoli del centro, perché il turismo nei giorni del Festino di Santa Rosalia ha visto un’impennata di turisti del 134% in più rispetto al normale e scappiamo dalla folla tra la Palermo che profuma di vita vera.

Fare impresa a Palermo un gesto d’amore

Saverio, quindi, ci conduce, diventa quel ponte tra noi e la sua Palermo, di cui va fiero ma di cui conosce limiti: “Non è facile fare impresa a Palermo è simbolicamente un gesto d’amore per questa città, una possibilità di riscatto – precisa Saverio Borgia – Non è facile restare, spesso si costruisce sulle macerie, recuperando ciò che è stato abbandonato e facendolo tornare al suo antico splendore. Ho scelto di vivere in centro, in una casa in affitto, all’interno di uno storico Palazzo che versava in uno stato di completo abbandono, dopo che due giovani imprenditori edili locali lo hanno sapientemente recuperato e fatto tornare a vivere”.

Il riscatto di una nuova generazione

Nelle parole di Saverio torna costantemente l’eco di una Palermo che si sta riscattando grazie alla capacità di una nuova generazione che ha il desiderio di rinascita e speranza. Anche per questo motivo nel cuore di Palermo, tra I quattro Canti, Saverio Borgia, ha recentemente recuperato un locale, che diventerà un Caffè Morettino.

Dove incontrare a Milano questa esperienza d’impresa

I locali già attivi sono Bioesserì e CasaBi, inaugurato nel dicembre 2023 all’interno di City Life, inoltre, sempre a Milano, c’è la catena di pasticceria Baunilla con all’attivo 4 punti vendita ed un quinto in arrivo a settembre 2024.

Da pochi mesi a Milano c’è Uovo di Seppia, con lo chef due Stelle Michelin Pino Cuttaia ed aprirà entro l’anno Saporé, firmato con il Pizzaricercatore Renato Bosco.

Raccontare Palermo attraverso l’eccellenza a tavola

Molo Sant’Erasmo e Stazione Lago sono un’offerta gastronomica di alta qualità in posti esclusivi. Raccontano il territorio attraverso la scelta di prodotti locali selezionati e mangiare in questi due luoghi è un’esperienza immersiva che avvolge ogni senso, infatti, anche la ricerca e la selezione dei vini è fatta con precisa cura.

Molo Sant’Erasmo è un porticciolo di pescatori che versava in stato di totale abbandono e nel 2020 è stato restituito alla città. Un progetto che vuole raccontare Palermo proprio nel luogo in cui la foce del fiume Oreto incontra il Mediterraneo. I Borgia qui danno vita alla trattoria di mare, il rifugio dove poter godere di una vista esclusiva. Oggi il porticciolo Sant’Erasmo vive una nuova storia fatta di passione culinaria anche grazie all’Executive Chef, Leonardo Di Piazza, palermitano, classe ’77 e lo chef Salvatore Piccionello.

L’approccio alla cucina di Leonardo Di Piazza, mira a mantenere l’essenza e il gusto autentico del pesce. Tra i tanti piatti che ha perfezionato nel corso degli anni, il suo preferito rimane lo spaghetto con i ricci ma degni di nota anche il Carpaccio di ala lunga con crema al sedano e lime, l’insalata di polpo arrosto chips di patate carote e sedano, frittura di calamari e zucchine e salsa aioli o le linguine all’astice, tratti distintivi della sua cucina.

Stazione Lago a Piana degli albanesi un gioiello di altura

Stazione Lago, in riva al lago di Piana degli Albanesi, è l’ultima realtà nata dalla iniziativa di Saverio Borgia. Immerso tra le montagne e i vigneti, tra i murales, vere opere d’arte, realizzati grazie a “Bashkë Urban Art”, progetto di rigenerazione urbana promosso dal Comune, grazie alla direzione artistica di Andrea Buglisi.

Stazione Lago è il luogo scelto per tradizione, visto che la famiglia Borgia è di origine Arbëreshë, nasce all’interno della stazione ferroviaria Kumeta, realizzata negli anni Venti ma mai entrata realmente in funzione, poi smantellata e abbandonata dalla Seconda guerra mondiale in poi.

Qui il forno è affidato a Giuseppe Sgroi, quarantaseienne palermitano, con un menu in cui si incontrano tradizione, innovazione ed eccellenza delle materie prime.

La selezione degli ingredienti segue il ciclo delle stagioni e l’impasto nasce da un mix di farine bio macinate a pietra (tipo “0”, tipo “1” e grano tenero integrale) ed è arricchito da un pre-fermento di biga che garantisce una migliore digeribilità e un prodotto di assoluta qualità. In cucina degna di nota la steakhouse, dove non manca la straordinaria Sashi Choco finlandese. Da quest’anno è stato costruito un orto in cui saranno coltivate piante aromatiche, pomodori e melanzane da utilizzare per i piatti da offrire ai clienti.

                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                 Di Moira Perruso