Aveva deciso di lasciare la politica e invece eccolo qua, un’altra volta a parlare. Per Nichi Vendola il Pd è ormai imploso e, dunque, non resta che rinascere in un (altro, ennesimo!) Movimento. “Non so se un Movimento popolare di riscossa della sinistra che vada da D’Alema a De Magistris e dopo la crisi del Pd oggi sulle labbra dei suoi stessi fondatori come Bersani – ha detto Vendola in un’intervista rilasciata a La Repubblica – arriverebbe al 10% dei consensi, o a quanto. So però che mettendo insieme le esperienze, le pratiche, la cultura di chi ha resistito a sinistra, si può diventare punto di riferimento e speranza di milioni di italiani. Ma per farlo non basta sommare forze occorre un progetto di radicale discontinuità”.
Quanto all’ipotesi di un voto a giugno “bisogna trarre le conseguenze della condizione in cui si trova la politica e il Parlamento. Se la leadership del Pd usa qualsiasi argomento per evocare le urne, i grillini e parte della destra invocano il ritorno al voto, non possiamo essere certo noi titubanti davanti alle elezioni. Aggiungo che i parlamentari dem eletti sulla base del programma del centrosinistra “Italia Bene comune”, ne stanno realizzando un altro, quello di Forza Italia”.
Circa l’invito di Napolitano a completare la legislatura Vendola non lo condivide, tuttavia spiega: “Trovo insopportabile la volgarità di Salvini e della destra che accarezza la vena teppistica delle proprie tifoserie. Comunque quella di Napolitano è una presa di posizione verso Renzi”.
Quanto al’ipotesi di un listone, Vendola è chiaro: “Non do nulla per scontato. Penso che bisogna mettere in campo un Movimento popolare di riscossa della sinistra. Siamo interessati al movimento di D’Alema, il quale ha contribuito alla vittoria del No al referendum. Il Pd di Renzi si è rotto, sta implodendo. O come dice Bersani, la ‘ditta’ non c’è più. Siamo interessati a quello che nel Pd avanza con le prese di posizione di Enrico Rossi e di Michele Emiliano. E a quello che è riuscito a costruire De Magistris a Napoli. A quanto si muove nei 5Stelle. Non dimentichiamo poi che c’è un popolo che si è rifugiato nell’astensione”.