Il passo avanti è quasi impercettibile. L’ipotesi di una tregua di tre giorni della guerra in Ucraina, proposta da Vladimir Putin, non basta. Né a Volodymyr Zelensky né a Donald Trump. La Casa Bianca lo dice chiaramente: “Trump vuole una tregua russo-ucraina permanente”. Questo non vuol dire che Trump si sia schierato con Zelensky, anzi viene riferito che sia lui che Putin continuano a irritare il presidente Usa finché non si siedono al tavolo delle trattative.
Anzi, la portavoce della Casa Bianca ha riconosciuto che comunque Putin ha proposto un cessate il fuoco temporaneo, che però viene ritenuto insufficiente da Trump che vuole una pace duratura. La Russia ha comunque fatto sapere che osserverà tre giorni di tregua dalla mezzanotte dell’8 maggio a quella dell’11 maggio, in occasione delle celebrazioni – previste il 9 maggio – del Giorno della Vittoria, ovvero i festeggiamenti russi per la sconfitta del nazismo e la fine della Seconda guerra mondiale.
Ucraina, la tregua temporanea proposta dalla Russia
Il Cremlino ha fatto sapere che sospenderà tutte le azioni militari in quei giorni e si attende che anche l’Ucraina possa “seguire questo esempio”. Pur promettendo che, in caso di violazioni, “le forze armate russe daranno un’adeguata ed efficace risposta”. Nel frattempo c’è stato un colloquio telefonico tra il ministro degli Esteri russo, Serghei Lavrov, e il segretario di Stato Usa, Marco Rubio: i due hanno rafforzato l’idea di “consolidare i presupposti che stanno emergendo per avviare negoziati” sull’Ucraina. Puntando ad arrivare a una “pace sostenibile a lungo termine”.
Parole che arrivano dopo che Trump, stavolta, aveva criticato la Russia, dicendosi molto deluso dalla mancata volontà di trovare un accordo. Trump che, ora, sostiene che Zelensky è “più calmo” e “vuole un accordo”, dopo l’incontro tra i due a San Pietro in occasione del funerale di Papa Francesco. Anche se intanto Kiev ha “chiesto più armi”. E ora, spiega ancora Trump, l’Ucraina sembra aperta all’ipotesi di cedere la Crimea.
Intanto l’Ucraina ha risposto all’ipotesi di una breve tregua avanzata dalla Russia attraverso il ministro degli Esteri, Andriy Sybiga: “Se la Russia vuole davvero la pace, dovrebbe cessare immediatamente il fuoco, perché aspettare fino all’8 maggio? Se la guerra potesse essere fermata ora e la tregua mantenuta per 30 giorni, sarebbe un vero passo avanti, non solo un gesto per una parata”. Le posizioni restano distanti, ma qualche spiraglio almeno si intravede.