“La Russia è pronta a garantire un’uscita sicura dei civili dall’acciaieria Azovstal di Mariupol, ma i militari nello stabilimento devono arrendersi”. È quanto ha detto il presidente Vladimir Putin nel corso di un colloquio con il premier israeliano, Naftali Bennett.
Kiev dovrebbe ordinare ai combattenti presenti all’interno della acciaieria di Azovstal di deporre le armi
Secondo quanto ha riferito Ria Novosti, citando fonti del Cremlino, Kiev dovrebbe ordinare ai combattenti ucraini presenti all’interno della acciaieria di Azovstal di deporre le armi. L’esercito russo è “pronto a garantire” l’uscita “sicura” dei civili ancora bloccati nell’acciaieria a Mariupol ha assicurato Putin.
Durante il colloquio tra Putin e Bennett c’è stato un intenso scambio di opinioni sulla guerra in Ucraina. “Particolare attenzione è stata riservata agli aspetti umanitari – ha precisa il Cremlino -, tra cui l’evacuazione dei civili dal territorio dello stabilimento Azovstal, bloccati da militanti di formazioni nazionaliste, effettuata in collaborazione con rappresentanti dell’Onu e del Comitato internazionale della Croce Rossa”.
L’appello del reggimento Azov: “I soldati feriti stanno morendo”
Nel frattempo il reggimento Azov, da settimane impegnato nella difesa dell’acciaieria di Azovstal, ha lanciato un appello al presidente ucraino Volodymyr Zelensky affinché intervenga per favorire l’evacuazione dei soldati feriti.
“Chiediamo alla comunità mondiale – ha affermato in un video su Telegram il vicecomandante Sviatoslav Palamar – di evacuare i civili e mi rivolgo personalmente al comandante in capo affinché si prenda cura dei soldati feriti che stanno morendo in un’orribile agonia, perché non ci sono cure mediche adeguate”. Il vicecomandante del reggimento Azov ha detto anche che la Russia “non rispetta alcun valore, convenzione o legge”.